In occasione della festa di Santa Lucia, protettrice dei ciechi, il centro servizi per studenti disabili di ateneo in collaborazione con i responsabili del Progetto Yeah! ha organizzato una giornata di sensibilizzazione per promuovere l’attenzione nei confronti di persone non vedenti o ipovedenti. Allestito nell’atrio del Polo Zanotto, “Sta arrivando Santa Lucia… Sei pronto ad accoglierla?” è stata un’occasione per offrire ai partecipanti un primo approccio nell’accompagnamento di un cieco. I partecipanti hanno infatti potuto mettersi nei panni dei colleghi ciechi o ipovedenti sperimentando cosa significa camminare bendati lungo i corridoi del Polo Zanotto .
Lo scopo della giornata è stato quello di avvicinare le persone al mondo della cecità, contribuendo a creare una maggiore attenzione e informazione a riguardo. La giornata è nata per promuovere una realzione nuova tra ragazzi con abilità diverse, fondata sullo scambio e arricchimento reciproco. "Prendersi cura dell’altro – ha spiegato Renata Castellani, referente del Centro universitario – dovrebbe iniziare a far parte in modo sistematico della nostra quotidianità. Relazionarsi con la disabilità visiva attraverso azioni quali il camminare bendati o l’accompagnamento di un non vedente permette di apprendere al meglio i propri limiti". «L’evento- ha aggiunto Fabio Valentinuzzi, membro del Progetto Yeah! – è stato organizzato in un rapporto di parità e collaborazione tra ragazzi non vedenti, ipovedenti e vedenti".
Il progetto Yeah! Una start-up che propone corsi di formazione per l’indipendenza di persone con disabilità visiva, i cui formatori sono anch’essi disabili. È questa l’associazione no profit promossa dal team Yeah, i cui componenti sono Marco Andreoli, Fabio Lotti, Valeria Zardini, Fabio Valentinuzzi, Giulia Pagoni e Luca Zumiani. «Il nostro lavoro» ha spiegato Marco Andreoli «nasce dall’idea di riconoscere la specialità delle persone cieche o ipovedenti caricandola di una connotazione positiva». Il termine stesso “Yeah” mira, infatti, a sottolineare l’ entusiasmo con cui i soggetti non vedenti dovrebbero affrontare i problemi legati alla loro disabilità: si tratta, senza dubbio, di una realtà meno agevole, ma non per questo priva di opportunità di successo. Suggestivo, inoltre, il logo del progetto: una fionda che, come hanno chiarito i membri del team, vuole rappresentare l’opportunità per il non vedente di lanciarsi oltre l’ostacolo della cecità attraverso l’acquisizione di vere competenze volte a migliorarne la vita.
23.12.2013