“Vittime di mafia: dal ricordo alla consapevolezza, per un’etica corretta”. Questo il titolo del quinto appuntamento del ciclo di conferenze “Verso il 21 marzo: la memoria che fa primavera” in programma giovedì 20 marzo, alle 17.30, nell’aula T3 del Polo Zanotto. Per l’occasione saranno presenti ospiti di enorme prestigio e calibro nazionale come Tina Montinaro, vedova del caposcorta di Falcone Antonio Montinaro, Enrico Bellavita, giornalista e autore, e Francesco Accordino, ex capo della sezione omicidi della Squadra Mobile di Palermo. Moderatore dell’incontro Gabriele Licciardi, docente di Filosofia e storia negli istituti superiori di Verona e provincia. L’incontro è organizzato dal Consiglio degli Studenti dell’Università di Verona.
I protagonisti. Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, venuto a mancare in occasione del noto attentato di Capaci, dal 23 maggio 1992 è in prima linea a livello nazionale sui temi della lotta alla mafia e all’illegalità. Attualmente sta, inoltre, curando il seguitissimo blog QuartoSavonaQuindici. Giornalista dal 1994, Enrico Bellavia ha lavorato prima al quotidiano palermitano Il Mattino per poi essere assunto, alla fine degli anni Novanta, nella redazione di La Repubblica, con sede a Roma. Ha scritto molti libri con diversi coautori, come “Falcone Borsellino. Mistero di Stato”, “Voglia di mafia. La metamorfosi di Cosa Nostra da Capaci ad oggi”, “Un uomo d'onore” e “Soldi sporchi”. Alla conferenza interverrà anche Francesco Accordino, ex capo della sezione omicidi della Squadra Mobile di Palermo, che condusse la cattura di Provenzano e testimone di oltre mille omicidi di stampo mafioso.
L’organizzazione. La conferenza è promossa dall’associazione Udu, Unione degli Universitari Verona. «L’appuntamento che abbiamo organizzato per il 20 marzo è imperdibile sia per i docenti che per gli studenti – commenta Maria Giovanna Sandri, coordinatrice di Udu Verona – La nostra associazione ha tra i suoi obiettivi fondamentali quello della promozione della cultura. Non si tratta solo di cultura prettamente didattica, ma anche e soprattutto civica, che in questi ultimi decenni sembra mancare sempre di più alla nostra società. Quale luogo migliore della scuola e dell’università per fare “educazione civica? Cito una frase di Francesco Accordino, uno degli ospiti, che in questo senso mi sembra emblematica: “La mafia non sarà mai sconfitta dalla politica, dai carabinieri, dalla guardia di finanza; per sconfiggere la mafia ci vuole un esercito di insegnanti».
11.03.2014