Tempo di bilanci per la sesta edizione di “Infinitamente” il festival di scienze e arti di Verona che dal 10 al 17 marzo ha catalizzato l’attenzione di scienziati e protagonisti del mondo culturale sul tema del cambiamento. Il festival ha attratto un pubblico numeroso e molto attento: 25.000 persone – circa tremila in più della precedente edizione – hanno frequentato gli incontri, gli spettacoli, i laboratori e le mostre proposte durante la settimana. Un dato che conferma il gradimento del pubblico nei confronti della manifestazione che, di anno in anno, è cresciuta confermandosi come una delle proposte culturali più apprezzate a livello nazionale. Un pubblico appassionato e curioso che ha affollato con vivo interesse i numerosi appuntamenti della rassegna. Straordinaria soprattutto la presenza dei giovani che hanno risposto con entusiasmo non solo alla parte ludica e artistica del festival, ma hanno partecipato con interesse alle numerose e variegate proposte scientifiche e culturali di Infinitamente.
La manifestazione, inserita nel calendario ufficiale della Brain Awareness week, è stata realizzata dall’Università di Verona, il Comune di Verona e il Consorzio Verona Tuttintorno ed è stata organizzata con il prezioso contributo di Fondazione Cariverona, Fondazione Cattolica Assicurazioni, Esu di Verona e Banca Popolare di Verona. È stata inoltre sostenuta da Unicredit, Vivigas, DB Bahn e Agsm.
Oltre 200 i protagonisti che hanno animato i 113 eventi in cartellone, fra cui 54 relatori (24 dei quali appartenenti al Corpo accademico dell’Università di Verona): neuroscienziati, fisici, biologi, genetisti, medici, letterati, storici, filosofi, archeologi, storici dell’arte, psicanalisti, psicologi.Attorno al festival si è creato un network di soggetti di grande valore. La manifestazione, infatti, è stata realizzata grazie alla collaborazione di: Accademia di Belle Arti di Verona, Associazione Librai Italiani di Verona, Club Tenco, Conservatorio Musicale di Verona, Educandato agli Angeli, Gruppo Editoriale Athesis, Gruppo Pleiadi, La Feltrinelli, Fondazione Miniscalchi Erizzo, Palazzo Verità Poeta, Società Italiana di Neurologia, Ufficio scolastico provinciale di Verona, Teatro Stabile di Verona, Verona Film Festival, White Fuori Aula Network.
Significativi i patrocini di: Regione del Veneto, Provincia di Verona, Ufficio scolastico regionale per il Veneto, Istituto Nazionale di Neuroscienze, Società italiana di Neuroetica, Ordine dei giornalisti del Veneto, Assostampa Verona, Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere e Società Letteraria di Verona.
Il festival è stato ideato e coordinato da Maria Fiorenza Coppari, con il fattivo contributo di numerosi Dipartimenti e scienziati dell’Ateneo con la supervisione dei delegati del Rettore alla Comunicazione Adriana Cavarero e alla Ricerca Mario Pezzotti. L’organizzazione del festival è stata gestita da personale e collaboratori – fra i quali molti studenti – della Comunicazione di Ateneo, in collaborazione con il personale dell’Area Cultura del Comune di Verona diretta da Gabriele Ren. Infinitamente è un festival no profit. Tutti gli eventi in cartellone erano infatti ad ingresso libero.
I numeri della manifestazione
Il “popolo” di Infinitamente che ha partecipato alle numerose proposte è composto da 25.000 persone. Più di 10.000 spettatori hanno assistito con curiosità e interesse ai 75 focus e conferenze dedicati alle questioni scientifiche, alle sfide tecnologiche e alle domande filosofiche più stimolanti. Scienziati di livello internazionale e protagonisti del mondo dell’arte e della cultura hanno partecipato a tavole rotonde, interviste, talk show, conferenze spettacolo confrontandosi con il pubblico su temi di grande fascino e dichiarando che il pubblico del festival veronese si distingue per livello culturale e attenzione. Affollatissime le conferenze sui temi delle neuroscienze, della genetica, fisica e astrofisica, astronomia, psicologia psicanalisi, filosofia, linguistica, letteratura. Molto seguito anche l’omaggio a Galileo Galilei. Anche quest’anno il festival ha coinvolto numerose classi delle scuole superiori, in particolare dell’ultimo anno dei licei che hanno trovato spunti stimolanti per arricchire la loro preparazione anche in vista degli esami di maturità. Tante le domande accolte con grande disponibilità da tutti i relatori.
Tutto esaurito anche per gli eventi musicali e teatrali ospitati al Teatro Ristori e al Teatro Nuovo. 2.500 persone hanno partecipato alle varie proposte, dal reading-concerto dedicato da Enrico De Angelis a Lucio Dalla “Cambierò, cambierò, apriti cuore. I voli vertiginosi di Lucio Dalla” al monologo sulle origini dell’essere umano “Ecce homo” di e con Lucilla Giagnoni. Molto apprezzati anche Lina Wertmüller che per Infinitamente ha portato in scena “Un’allegra fin de siècle”, un viaggio tra parole e musica toccando avvenimenti storici che hanno segnato il Novecento, e David Riondino con “Bocca che baciata non perde ventura, anzi rinnuova come fa la luna. Ovvero la fatal sorte della bella Alatiel che di sventura fece sua fortuna”, rilettura della nota novella di Boccaccio accompagnata con il mix di proposta culturale, digressioni ironiche e di divagazioni in musica che sono la cifra della sua proposta artistica. Buon afflusso anche per il concerto nell’auditorium Nuovo Montemezzi del Conservatorio “E.F.Dall’Abaco” di Verona, che ha proposto “Trasfigurazioni sonore: la danza si fa strumento. Da Brahms a Thielemans, rinnovando il linguaggio musicale”.
Grande partecipazione di grandi e bambini anche ai laboratori. In più di 800 hanno partecipato ai 20 laboratori del sabato e della domenica. Momenti ludico-didattici in cui i bambini e gli adulti hanno potuto scoprirsi scienziati in erba in diverse discipline, dall’informatica alla fotografia, dalle scienze alle invenzioni, dalla tecnologia alla filosofia, dal teatro ai giochi della mente.
Successo anche per le mostre e gli allestimenti in calendario che durante il festival sono state visitate da circa 4.000 persone. Grande interesse al Museo Civico di Storia naturale per l’esposizione “Nature multiple. Le metamorfosi di Giuliana Cunéaz”. Un percorso attraverso le opere di questa artista che indaga il mondo dell’infinitamente piccolo, il nano mondo, svelandone gli elementi più emblematici e creando con essi suggestive immagini, arcane e futuribili, animate con la tecnologia digitale e con il 3D. La mostra “Nature multiple” al Museo civico di Storia Naturale resterà aperta fino al 30 giugno con i seguenti orari: da lunedì a giovedì 9-17, sabato, domenica e festivi 14-18. Chiuso il venerdì.
All’Unicredit ArtGallery sono state proposte le stupefacenti immagini della mostra“International images for science”a cura di The Royal Photographic Society, mentre al Palazzo della Gran Guardia il pubblico di Infinitamente ha potuto ammirare le “digital cities” dell’artista italo canadese, “finger painter artist” Matthew Watkins e l’installazione “La Belle Noiseuse” degli studenti e docenti della Scuola di pittura, scultura e scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Verona. Nei giorni della manifestazione, inoltre, il pubblico di Infinitamente ha potuto visitare gratuitamente la mostra “Mind map of love”, istantanee del viaggio dall’Ovest all’Est dell’Europa di Mauro Fiorese e Christian Zott, allestita nella Casa di Giulietta organizzata dalla Direzione del Coordinamento Musei d’Arte Monumenti del Comune di Verona; “N-Files – Identikit di un Neandertal”, realizzata all’interno della Biblioteca Civica e proposta dall’Associazione EvolutaMente; “Geomorfo. I mille volti della terra” organizzata da Centro internazionale di fotografia Scavi Scaligeri e Museo Civico di Storia Naturale.
Numeroso anche il pubblico che ha seguito virtualmente il festival. In oltre 110 mila si sono collegati al sito ufficiale della manifestazione – www.infinitamente.univr.it– per scoprire eventi, mostre, laboratori e spettacoli. Molto seguita anche la pagina Facebook dove si sono moltiplicati commenti e like alla manifestazione: oltre 23.000 gli utenti del social network che hanno visualizzato i post del festival durante la settimana.
Il gradimento del pubblico
“Il festival è gradito per la sua formula interdisciplinare che invita il pubblico a vivere la città, ad uscire dalle solitudini del web e lo accompagna a scoprire molteplici aspetti del tema proposto – spiega Maria Fiorenza Coppari -, offrendo una panoramica dei risultati più attuali della ricerca, a partire dal campo delle neuroscienze e scienze cognitive, di biologia, genetica e fisica per coinvolgere anche molteplici ambiti delle discipline umanistiche. Il festival è diventato una sorta di laboratorio scientifico inclusivo, dove gli scienziati si ritrovano per confrontarsi su un tema determinato, ma lo fanno apertamente, al di fuori dei laboratori e delle aule, coinvolgendo il pubblico. Una divulgazione di alto livello qualitativo che avvicina il pubblico alla scienza e lo sensibilizza alla necessità di sostenere la ricerca per migliorare le prospettive del nostro futuro. Siamo affezionati ad ogni platea, a quelle più ampie dell’auditorium della Gran Guardia e del teatro Ristori – spesso esaurite – e quelle più raccolte delle altre sale. Tutte le proposte, anche quelle di nicchia, hanno un alto significato per la promozione della cultura. La sesta edizione ha confermato anche il valore della manifestazione quale fattore di attrazione per Verona, città d’arte, storia e cultura. Città universitaria. È proprio la sinergia di Università, Comune e consorzio di promozione turistica “Verona Tuttintorno” ad aver vinto la sfida lanciata 6 anni fa. Ma a ben vedere la sfida l’hanno vinta soprattutto i veronesi che, con la loro generosa partecipazione, hanno dimostrato di meritare pienamente il festival e l’impegno degli organizzatori”.
Sono tanti i messaggi di apprezzamento arrivati da parte del pubblico e degli scienziati ospiti.Alcuni messaggi postati in Facebook: “Complimenti! Bravi voi che divulgate questo intreccio armonioso di scienza, arte e cultura in una magnifica città”. “Grazie della meravigliosa esperienza!!!”,“Infinitamente grazie a voi”, “Infinitamente grazie agli organizzatori per queste meravigliose giornate”. Messaggi di stima sono giunti anche via mail: “Vi sono infinitamente grata per l'arricchimento che mi avete offerto durante tutta la settimana. Ogni complimento credo sia insufficiente per esprimere la mia gratitudine. Dopo 35 anni di vita milanese ritrovare in Verona questo ampio respiro internazionale è stata un'emozione lunga sette giorni…. grazie ancora”, “bellissimi incontri e pieni di emozioni”.
Anche molti relatori hanno espresso il loro apprezzamento per il festival: “Per me è stato bellissimo venire a Verona e trovare un pubblico così numeroso, attento e caloroso… Congratulazioni per il bellissimo Festival. E' un grandissimo regalo per la città” (Prof. Carlo Rovelli); “Vorrei ripetere il mio apprezzamento per l’atmosfera che siete riusciti a creare in un ambiente prestigioso e con una cornice musicale assolutamente suggestiva. Anche la presenza di un pubblico tanto numeroso era un altro segno della qualità della vostra organizzazione” (Pietro Redondi); “Carissimi, grazie di tutto cuore! E' stata una bellissima esperienza e complimenti per la perfetta organizzazione della manifestazione. Siete stati bravissimi a localizzare gli incontri nelle sale più belle della città, ad individuare le tematiche più affascinanti. Spero vivamente in…'Infinitamente 2015'!” (Vincenzo Villani); “E’ sempre un privilegio poter partecipare fattivamente a una delle più belle manifestazioni nell'ambito della comunicazione della scienza che ho avuto modo di apprezzare nel nostro Paese. Unico è il clima che si respira in questi giorni di piacevole impegno: persone di così diversa ‘provenienza’ si sentono accomunate da uno spirito cooperativo, condividendo esperienze ed emozioni. Si ritrovano amici e ci si dà appuntamento all'anno venturo, come nelle migliori tradizioni. In questi anni, poi, ho notato un crescendo non solo in termini di ricezione di temi tanto affascinanti quanto complessi, ma anche della capacità ‘delle donne e degli uomini di scienza’ di ricercare il giusto equilibrio fra comunicabilità e rispetto della ‘tecnica’, presentata in maniera sempre più comprensibile e chiara. Cosa non facile. Insomma, per quel che posso vedere, Infinitamente sembra svolgere in maniera egregia anche un ruolo ‘educativo’ in un campo – quello della comunicazione scientifica appunto – nel quale l'Italia fino a poco tempo fa scontava un gravissimo ritardo che si temeva essere incolmabile. Grazie allora a te per quanto stai facendo con tanto impegno ed entusiasmo”. Marco Mozzoni (giornalista).
24/03/02014