Tanto nella digitalizzazione delle testimonianze quanto nella resa della pluralità dei testi, il supporto elettronico ha moltiplicato le possibilità dell’edizione critica, ma allo stesso tempo ne ha modificato le modalità di allestimento e di utilizzo. Di questo si discuterà giovedì 10 aprile nella sala del Museo di Storia Naturale, nell’ambito dell’incontro “Filologia e ordinatori: l’edizione di testi antichi nel contesto digitale”. Protagonista indiscusso Jerome McGann, noto filologo testuale e docente della University of Virginia. Dopo i saluti iniziali di Guglielmo Bottari, direttore del dipartimento di Letteratura, Filologia e Linguistica, previsti per le 14.30, alle 15 seguirà la lectio magistralis del professor McGann. L’evento, in collaborazione con il Textual Studies Program dell’università di Washington, Seattle, è stato organizzato da Anna Maria Babbi, ordinario di filologia e linguistica romanza dell’università di Verona, Raimonda Modiano della University of Washington, e Michelangelo Zaccarello, docente di filologia della letteratura italiana dell’ateneo scaligero.
Con la testimonianza di uno dei massimi esperti in materia, Jerome McGann,l’appuntamento“Filologia e ordinatori: l’edizione di testi antichi nel contesto digitale”si propone di fare il punto su esperienze di lavoro diverse su testi antichi e contemporanei, avviate in Europa e Stati Uniti, ma con il comune denominatore dell’applicazione di nuove tecnologie ai problemi, tutt’altro che nuovi, dell’edizione di testi antichi. Dopo l’intervento del professor McGann, alle 15.45 è previsto un breve dibattito, al termine del quale seguirà la tavola rotonda “Nuovi strumenti e vecchie sfide: l’edizione di testi antichi oggi” a cui parteciperanno Antonio Sorella dell’Università di Chieti e Pisa, Adele Cipolla dell’ateneo scaligero e Giorgio Masi dell’Università di Pisa. Moderatore dell’incontro Michelangelo Zaccarello. Venerdì 11 aprile, invece, alle 10, nella saletta della Biblioteca Universitaria A. Frinzi si terrà la presentazione della collana “Filologia e Ordinatori”, attiva dal 1986 presso l’Editore Franco Cesati, Firenze, alla presenza di alcunimembri del Comitato Scientifico.
Jerome McGann.Con ogni probabilità il più famoso filologo testuale vivente, Jerome McGann ha raggiunto universale notorietà con le monografie A Critique of Modern Textual Criticism(1983) e The Textual Condition (1991). Tali volumi gli sono valsi molti riconoscimenti, fra cui il Ph.D. onorario da parte delle Università di Chicago e Atene. Professore alla University of Chicago e poi nella capitale della ricerca filologica americana, l’University of Virginia di Charlottesville, McGann è passato dalla storia del romanticismo inglese a un originale sviluppo della prospettiva metodologica, in larga parte innovativa rispetto alla tradizione editoriale anglo-americana, ad esempio in relazione al concetto di testo base, copy-text. In tempi più recenti, i suoi interessi si sono rivolti all’informatica umanistica e all’uso di piattaforme digitali per collazioni ed edizioni, quale l’edizione digitale di scritti e disegni di Dante Gabriel Rossetti. Per quest’ultimo ambito di studi ha ricevuto, fra gli altri, nel 2002 il Richard W. Lyman Award for Distinguished Contributions to Humanities Computing. Il suo ultimo libro, A New Republic of Letters (Harvard University Press, 2014) affronta, con passione ed originalità, i nuovi scenari della memoria digitale e le relative ripercussioni nella conoscenza e diffusione dei testi, un contesto che dà nuova centralità alla filologia e alla teoria dell’edizione riscattandole dall’ambito meramente tecnico ed accessorio in cui esse sono spesso confinate.
07.04.2014