“Cemento e criminalità. La politica urbanistica come pratica criminogena”. È il titolo del convegno promosso dal Coordinamento associazioni veronesi che si terrà venerdì 13 giugno alle 20.30 al Teatro Stimmate in piazza Cittadella. L’evento chiude il ciclo di incontri “Verso il 21 marzo: la memoria che fa primavera. Dalla legalità alla responsabilità, dalla conoscenza alla partecipazione” e sarà l’occasione per condurre un focus sull’impatto dell’azione della criminalità organizzata sulle politiche territoriali. “Nel corso della serata – spiegano gli organizzatori – si cercherà di porre l’attenzione su come la criminalità non si limiti a compiere meri abusi edilizi, ma finisca per stravolgere e ostacolare un ordinato sviluppo urbanistico. La situazione sarebbe poi aggravata dal fatto che il contesto del nord Italia presenta alcune caratteristiche che sembrano favorire le infiltrazioni degli interessi criminali nella gestione del territorio”.
Il convegno. L’evento sarà coordinato da Gianni Belloni dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Venezia. Dopo l’introduzione di Mario Longo, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Verona, e l’intervento dell’urbanista dell’Iuav di Venezia Laura Fregolent verranno analizzati nel dettaglio il caso lombardo e il caso veronese, rispettivamente da Elena Granata, urbanista del Politecnico di Milano, e Giorgio Massignan, presidente della sezione veronese di Italia Nostra. Con Lorenzo Albi, presidente di Legambiente Verona, si parlerà di “Politica urbanistica e rendita fondiaria”, mentre a concludere l’evento sarà Luca Tirapelle, avvocato e presidente del locale Centro di Azione Giuridica di Legambiente.
10.06.2014