Una mostra monografica articolata in sei sezioni espositive che racconta la vita del grande maestro della pittura veneta cinquecentesca. “Paolo Veronese – L’illusione della realtà”, aperta al pubblico dal 5 luglio al 5 ottobre, è stata inaugurata venerdì 4 luglio nel Palazzo della Gran Guardia. Nell’occasione erano presenti, tra gli altri, i curatori dell’esposizione Paola Marini, direttrice del Museo di Castelvecchio, e Bernard Aikema, ordinario di Storia dell’Arte moderna dell’ateneo scaligero, il sindaco Flavio Tosi e il rettore dell’università di Verona Nicola Sartor. La mostra è stata organizzata dal Comune di Verona, Direzione Musei d’arte e Monumenti, insieme all’università di Verona e la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, in associazione con la National Gallery di Londra.
“La mostra monografica dedicata a Paolo Veronese – ha commentato il rettore Nicol Sartor – offre all’università e alla città di Verona una preziosa occasione per collaborare attivamente. Un’iniziativa innovativa dal punto di vista scientifico, ma anche di straordinario fascino. Esprimo il mio compiacimento per un progetto scientifico, concepito da Paola Marini e Bernard Aikema, che ha coinvolto un considerevole numero di docenti, studiosi e studenti del dipartimento Tesis del nostro ateneo. Un contributo significativo è stato fornito dagli studi effettuati nell’ambito di un dottorato di ricerca specificatamente dedico all’artista, sostenuto dall’università stessa e dai Musei Civici. L’argomento trattato nella tesi di dottorato è stato individuato come parte integrante dell’iniziativa. Inoltre, è stato fondamentale il contributo del Laniac, il Laboratorio di Analisi diagnostiche non invasive, che ha partecipato al restauro del grande Convito in casa di Levi degli Haeredes Pauli in deposito a Palazzo Barbieri dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia”.
Un’esposizione di oltre 100 opere, fra dipinti e disegni, provenienti dai più prestigiosi musei italiani ed internazionali. “Dalle opere monumentali alle opere religiose – ha spiegato Bernard Aikema – dalle grandi cene, ai ritratti, dalle bellissime scene storiche e mitologiche alle pale d’altare. Un’occasione incredibile e imperdibile, dunque, per presentare al pubblico una mostra completa che copre la variegata produzione del Veronese”.
“Per quanto riguarda la collaborazione con l’ateneo scaligero – ha aggiunto Paola Marini – è stata fondamentale la partecipazione di docenti e allievi che hanno contribuito alla creazione di un volume di itinerari, i cui autori sono ben 33, pensati per guidare i visitatori alla scoperta delle opere del Veronese conservate nelle chiese e nei musei delle città che l’hanno visto protagonista”.
08.07.2014