Se giudichiamo l’odore e il gusto di un vino il nostro giudizio cambia se quel vino non lo possiamo vedere? E se a degustarlo è un esperto sommelier o una persona che esperta di vini non è fa la differenza? Queste sono alcune delle domande alle quali cercheranno di dare risposta Paola Cesari, Silvia Savazzi e Maria Paola Cecchini, ricercatrici del dipartimento di Scienze Neurologiche e del Movimento durante la degustazione al buio. L’evento in programma giovedì 10, alle 16, nella splendida cornice di Villa della Torre a Fumane è stato organizzato con l’aiuto dell’Associazione “Le Famiglie dell’Amarone”, in Valpolicella a Verona. Parteciperà anche la sezione veronese dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e la Fondazione Cattolica Assicurazioni con il suo sostegno.
Gli ospiti presenti saranno seguiti da “angeli custodi”, dottorandi, assegnisti e ricercatori dell’università di Verona, che li guideranno attraverso una speciale degustazione al buio che prevede la valutazione dei diversi amaroni prodotti dalle aziende che fanno parte delle Famiglie dell’Amarone. Ciascuno vino – spiega Paola Cesari, responsabile del progetto – verrà giudicato considerando cinque descrittori, due specifici per il gusto, due per l’olfatto e uno che considera l’emozione che quel particolare vino è in grado di suscitare. I degustatori differiranno fra loro per il livello di conoscenza, esperti di vino e non, e per livello di deprivazione sensoriale, artificiale per i vedenti bendati o fisiologica nel caso dei non vedenti. I dati che raccoglieremo saranno poi analizzati e i risultati utilizzati per una pubblicazione scientifica”.
10.07.2014