Approvata martedì 23 settembre all’unanimità dal Senato accademico la delibera relativa all’attribuzione della carriera “Alias” per la tutela degli studenti in caso di rettificazione di attribuzione del sesso. Promotore della proposta il Comitato unico di garanzia dell’ateneo con l’obiettivo di tutelare la dignità e la privacy degli studenti e delle studentesse transessuali e transgender.
Questa delibera si traduce nella possibilità per gli studenti che si trovano nella fase di transizione da un genere all’altro di attivare un’identità “Alias” che si traduce in un duplicato del tesserino universitario. Nel concreto l’identità “Alias” verrà utilizzata in sede di registrazione, appello e sostenimento degli esami, nelle biblioteche, videoteche, aule computer e in tutte le sedi al cui accesso viene richiesto l’uso del badge, quindi, a soli fini interni dell’ateneo. L’attribuzione della carriera “Alias” sarà subordinata alla presentazione da parte dell’interessato di richiesta formale di attivazione del procedimento corredata da documentazione idonea che attesti l’iter intrapreso in relazione al cambiamento di genere.
Considerata la delicatezza della materia, sarà individuato un docente che, affiancato da un funzionario della direzione Didattica e Servizi agli Studenti, in veste di tutor assuma l’incarico di seguire l’interessato lungo tutta la sua carriera universitaria.
“In un’ottica di rispetto e valorizzazione delle diversità di cui ogni individuo è portatore – spiega Elda Baggio presidente del Comitato di Garanzia dell’ateneo – il nostro comitato si è fatto promotore di una proposta di tutela per le studentesse e gli studenti transessuali o transgender, analogamente a quanto già avvenuto in altre università quali Torino, Bologna, Padova e recentemente anche Urbino. La proposta portata dal Rettore Nicola Sartor in Senato accademico è stata approvata ieri all’unanimità, riconoscendo, quindi, il diritto di studenti e studentesse in questa situazione, ai sensi della legge 164/1982 che ne regola la materia in Italia, ad avere un doppio libretto universitario (“Alias”). In questo modo, studenti e studentesse possono condurre più serenamente la loro vita universitaria senza che la loro privacy venga violata e senza sottoporsi a situazioni imbarazzanti e umilianti che potrebbero determinarne l’abbandono degli studi”.
Maria Giovanna Sandri, presidente del Consiglio degli studenti, aggiunge “Si tratta di un'enorme dimostrazione di civiltà sono estremamente orgogliosa del nostro ateneo. La delibera sul libretto alias è una concreta presa di posizione sul tema dei diritti dell'uomo e su quello del rispetto della diversità. L'assiduo lavoro che stiamo facendo sul fronte del diritto allo studio passa anche da qui; d'ora in poi, almeno all'università di Verona, nessuno studente sarà costretto ad abbondare gli studi a causa del suo orientamento sessuale. Auspico che si continui in futuro in questa direzione, attraverso la felice sinergia di studenti, organi istituzionali, uffici e naturalmente Cug".
24/09/2014
sm