In questi anni la promozione della bicicletta, in ritardo rispetto all’Europa, sta diventando sempre più centrale nell’agenda delle amministrazioni italiane. Qual è lo stato delle leggi e delle politiche regionali sul tema? Quali sono i progetti in corso e quelli futuri per incoraggiare la mobilità urbana e cicloturistica? Una preziosa occasione per riflettere su questi argomenti è offerta dal convegno “Cosa fanno le Regioni per la mobilità ciclistica – Verso una rete di Uffici regionali per la mobilità ciclistica” che si terrà venerdì 7 novembre, alle 10, nell’aula T3 del Polo Zanotto. Organizzatori dell’evento, la Commissione per l’educazione ambientale e il risparmio energetico, il Gruppo di lavoro per la mobilità sostenibile del dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento d’ateneo e Fiab, Federazione italiana amici della bicicletta. Ad aprire la serie di interventi, Federico Schena, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive e Marco Passigato, mobility manager di ateneo e consigliere nazionale della Fiab.
Il convegno. Gli esperti metteranno in luce le opportunità e le necessità che esprimono i territori e i centri urbani ai vari livelli amministrativi. Marco Passigato, in particolare, presenterà i risultati del questionario realizzato in collaborazione con la Fiab sulle attività promosse dalle regioni per la mobilità ciclistica. Paolo Gandolfi, deputato e coordinatore del gruppo interparlamentare Amici della bicicletta, racconterà del suo impegno in un progetto di legge di revisione del Codice della strada per favorire l’uso della bicicletta adeguandosi alle normative delle altre nazioni europee. Concluderà gli interventi Giulietta Pagliaccio, presidente Fiab. Al termine si terrà la proclamazione dei nuovi sedici “Promotori della mobilità ciclistica” che hanno frequentato il corso di perfezionamento e aggiornamento professionale organizzato dal dipartimento di Scienze neurologiche e del movimento d’ateneo.
"Nella regione Veneto – spiega Marco Passigato – molte risorse sono state dedicate alla mobilità ciclistica e molte sono in fase di assegnazione con il bando in corso. Ci sono consistenti itinerari sia urbani che extraurbani; il Veneto, con i suoi oltre 1.000 km di percorsi cicloturistici dotati di segnaletica cicloturistica, rappresentati su un sito dove è possibile scaricare tracciati gps e cartografie, si colloca tra le prime regioni d'Italia per questi servizi. Tuttavia anche nella nostra Regione si sente la mancanza di una cabina di regia che tenga assieme i vari settori di turismo, infrastrutture, pianificazione, ambiente". Secondo gli organizzatori, infatti, il processo delle istituzioni per favorire la mobilità ciclistica è vorticoso e disordinato, a causa della mancanza di una cabina di regia di collegamento fra i vari territori. Si sente il bisogno, per questo, di attivare un ufficio centrale per la promozione ciclistica che provveda a coordinare le risorse e le aree di intervento quali finanziamenti, valorizzazione dei territori, segnaletica dei percorsi, cartografie e pubblicazioni.
Ascolta l'intervista a Marco Passigato
04/11/2014