Dopo aver fatto tappa nei più rinomati centri clinici universitari statunitensi come la Harvard University e l’University of Pennsylvania, arriva a Verona il congresso internazionale di Cardiochirurgia pediatrica e sistemi di assistenza circolatoria extracorporea. Dall’11 al 13 giugno il polo Zanotto ospiterà l'undicesima edizione dell’International Conference on Pediatric Mechanical Circulatory Support Systems and Pediatric Cardiopulmonary Perfusion. Parteciperanno cardiochirurghi, cardiologi pediatrici, anestesisti e rianimatori cardiovascolari, perfusionisti cardiovascolari, ingegneri biomedici e ricercatori di base provenienti da centri leader statunitensi, europei, giapponesi, coreani e australiani. Ad attrarli a Verona il prestigio della Scuola di medicina e chirurgia dell’università di Verona, prima a livello nazionale per ricerca e didattica, in particolare per la cardiochirurgia, secondo l’ultima indagine Anvure.
Ogni anno a Verona vengono eseguiti oltre 1300 interventi su adulti e bambini, inclusi interventi per cardiopatie congenite, chirurgia valvolare, coronarica, aortica, trapianti cardiaci e assistenze circolatorie. Di questi, oltre 200 all’anno sono interventi di correzione di cardiopatie congenite eseguiti a partire dall’età neonatale sino a quella adulta. Il successo sul campo, maturato dall’impegno nella ricerca clinica e traslazionale negli ultimi 20 anni, ha permesso la sopravvivenza dopo intervento cardiochirurgico di oltre il 95% dei nati con malformazioni cardiache.
Apriranno la giornata inaugurale i saluti di Giovanni Battista Luciani, professore associato di cardiochirurgia e coordinatore scientifico del congresso, seguito poi da Alfredo Guglielmi, preside della Scuola di medicina e chirurgia dell’ateneo, A. Craig Hillemeier preside della Penn State College of Medicine, e Akif Ündar, Direttore della ricerca cardiovascolare pediatrica della Penn State University.
“Il congresso – spiega Luciani – verte su temi di cardiochirurgia pediatrica ed in particolare sui dispositivi meccanici di assistenza cardiocircolatoria in età pediatrica, sia quelli temporanei, per interventi a cuore aperto o per necessità urgenti, sia quelli permanenti, per accompagnare i piccoli pazienti nell'attesa di un trapianto di cuore. Sarà un importante momento per fare il punto sulla ricerca svolta fino ad ora e fissare gli obiettivi per il prossimo futuro sia sul piano dell'innovazione clinica sia su quello della ricerca di base”.
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8.06.2015