“L’arte è per tutti. Dobbiamo parlarne pubblicamente per renderla comprensibile e, in linea con il nostro ruolo di docenti e ricercatori universitari, promuovere efavorirne la diffusionetra il grande pubblico. Le fiere d’arte contemporanea, in particolare ArtVerona, svolgono un ruolo fondamentale in questo senso perché si propongono come dimensioni propedeutiche alla sua fruizione.” Così Roberto Pasini, storico e critico d’arte, docente di Storia dell’arte contemporanea dell’università di Verona, ci ha raccontato il perché della sua partecipazione alla giornata inaugurale di ArtVerona 2015.
Venerdì 16, Pasini è stato protagonista di uno degli appuntamenti di “ArtVerona Talk”, ciclo d’incontri in programma fino al 18 ottobre a Verona Fiere. Nel cuore del padiglione 12, dove l’arte contemporanea dei migliori artisti internazionali si mette in mostra per attrarre l’attenzione di galleristi, appassionati e curiosi, Pasini ha guidato il pubblico alla scoperta dei “principali errori nell’interpretazione dell’arte contemporanea”. Con un linguaggio chiaro e uno stile divulgativo, Pasini ha spiegato ai partecipanti, tra cui numerosi studenti dell’ateneo scaligero, perché chiamare “moderna” l’arte contemporanea è un errore, perché confondere Astrattismo e Informale è sbagliato, così com’è sbagliato definire Van Gogh e Munch artisti espressionisti.
L’appuntamento è stato organizzato grazie al protocollo d’intesa che l’università di Verona ha siglato con Art Verona mettendosi al servizio dell’arte contemporanea con attività di ricerca e formazione anche per l’edizione 2016.
16.10.2015
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