Lunedì 26 ottobre, nell’aula magna del liceo Messedaglia di Verona, dalle 9 alle 12.30, si terrà l'incontro “Le parole che curano, le parole che feriscono: salute mentale, mass media e linguaggio usato nella vita quotidiana”. Il workshop è organizzato da Mirella Ruggeri docente di Psichiatria d’ateneo e direttrice del dipartimento interaziendale per la Salute mentale di Verona e coinvolgerà esperti di comunicazione, specialisti della lotta allo stigma e della linguistica, giornalisti e insegnanti che si confronteranno sul tema con gli studenti dell’ultimo biennio delle scuole superiori.
"Le persone colpite da un problema di salute mentale – spiega Ruggeri – non soffrono soltanto per il disturbo in sé, ma anche per le conseguenze sociali e relazionali che il disturbo produce e che si manifestano sotto forma di esclusione, rifiuto, discriminazione. I media hanno un ruolo cruciale in questo processo, e le più recenti raccomandazioni in tema di lotta allo stigma confermano l’elevato impatto dei termini usati nel linguaggio quotidiano e nei social media. Il workshop promuove l’apertura di un canale privilegiato di confronto tra chi opera nel campo dell’informazione, i giovani e i professionisti della salute mentale sull’uso corretto delle parole, sul loro peso e sulla loro pregnanza".
L'appuntamento è organizzato nell'ambito del "Focus sulla salute mentale. Nutrire la mente per produrre benessere" realizzato all'interno del cartellone UniveronaxExpo che si svilupperà dal 20 al 30 ottobre con incontri ed eventi culturali diretti ai professionisti della salute, ma anche alla cittadinanza e ai media. "Obiettivo degli appuntamenti – continua Ruggeri – è quello di mettere in luce l’utilità e il ruolo trasversale delle discipline psicologiche e psichiatriche per preservare e migliorare la salute fisica e mentale della popolazione, sia proporre la presentazione di pratiche e interventi innovativi che caratterizzano oggi questo settore, sia infine sensibilizzare la cittadinanza ai temi del rispetto dei diritti e della dignità delle fasce maggiormente fragili della popolazione". Il focus conclude le attività dell'università connesse all’Expo, a sottolineare che la prevenzione, l’educazione alla salute, sia fisica che mentale, l’attenzione alla diffusione della conoscenza, al progresso tecnologico e scientifico, la cura nel favorire relazioni solidali e centrate su una matura convivenza civile, e l’uso saggio ed equilibrato dei media e della tecnologia, costituiscono “nutrimento” essenziale e ineludibile per garantire il benessere della popolazione.
19.10.2015