Parte ufficialmente Smart Plant, progetto finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 e coordinato dall’università di Verona. Il team internazionale, formato da 25 partner europei, si riunirà l’8 e 9 giugno nell'aula t5 del Polo universitario Santa Marta di ateneo per il “Kick-off meeting” del progetto.
Smart Plant acronimo di “Scale-up of low-carbon footprint MAterial Recovery Techniques for upgrading existing wastewater treatment Plants”, è stato selezionato tra 174 proposte, che la Comunità Europea ha deciso di finanziare nell’ambito di Horizon 2020, il più prestigioso programma europeo di finanziamento di ricerca, sviluppo ed innovazione. Il progetto prevede la ristrutturazione degli impianti di depurazione esistenti con tecnologie innovative che consentono il recupero di materia rinnovabile, come cellulosa, biopolimeri, fertilizzanti, acqua, e la successiva lavorazione di questi materiali fino alla produzione di beni di consumo recuperati.
Abbiamo chiesto a Francesco Fatone, docente del dipartimento di Biotecnologie di ateneo e coordinatore internazionale di Smart Plant, di presentarci il progetto.
01.06.2016