La sezione di medicina interna ed unità assistenziale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, diretta da Pietro Minuz, è centro di eccellenza europeo. A decretarlo è la ESH, la Società Europea per l'Ipertensione per la qualità dell’attività scientifica e clinica nel campo dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari.
«L’ipertensione arteriosa è definita “il killer silenzioso” – spiega Pietro Minuz -, perché non dà segni di sé fino a quando non compaiono le manifestazioni cliniche del danno vascolare, cardiaco e renale che ogni anno costano la vita a 7,5 milioni di persone nel mondo. L’ipertensione arteriosa da sola rappresenta la principale causa di ictus, di infarto miocardico, scompenso cardiaco ed insufficienza renale assieme al diabete mellito cui spesso si associa. È stato calcolato che circa il 30% della popolazione italiana soffre di ipertensione arteriosa, che nella maggior parte dei casi risulta mal controllata dalla terapia quando prescritta ed in alcuni casi del tutto ignota».
Secondo gli esperti prevenire i danni dell’ipertensione arteriosa è possibile con gesti semplici e accorti: uno stile di vita salutare e un efficace trattamento con farmaci antipertensivi quando necessario. Purtroppo la rilevanza dell’ipertensione arteriosa quale problema socio-sanitario, il cui peso in termini di salute della popolazione, costi sociali ed impatto economico è elevatissimo, si avvia a diventare la principale causa di malattie del sistema cardiovascolare e la prima condizione morbosa a livello mondiale. Gli addetti ai lavori concordano che ogni sforzo deve quindi essere destinato a far sì che tutti coloro che presentano questa condizione possano ricevere un trattamento adeguato.
22.06.2016