Si è svolta martedì 18 ottobre, nell'aula magna del polo Zanotto, la consegna dei premi Omi 2016 alle migliori monografie d’impresa. Al primo posto si è classificata la monografia dell'azienda Fratelli Branca Distillerie, davanti a quelle di Libraccio editore e a Delicius Rizzoli. Le menzioni speciali, invece, sono state assegnate a Marsilio Editori per l’opera “Rubelli. Una storia di seta a Venezia” per il miglior approccio creativo e per le migliori soluzioni adottate nella produzione, a Fratelli Branca Distillerie per il graphic design, a Libraccio editore nella categoria riservata alla miglior soluzione monografica d’impresa e a Ingros Carta Giustacchini per la miglior soluzione biografica.
Ad aprire l'appuntamento i saluti istituzionali di ateneo portati da Tommaso Dalla Massara, delegato del rettore all’Orientamento e alle Strategie occupazionali e da Tiziana Cavallo, responsabile comunicazione integrata, che ha raccontato la storia di successo del premio Omi, nato nel 2013 e con già 600 monografie in catalogo. A seguire si è svolta la premiazione dei vincitori, alla presenza di numerosi rappresentanti di enti e organizzazioni nazionali e del territorio. I premi, la penna e il trofeo Omi, sono stati consegnati da Mariano Diotto, direttore del dipartimento di Comunicazione dello Iusve, Istituto universitario salesiano Venezia, Gianni della Bernardina, componente di giunta della Camera di Commercio di Verona, Maria Moroni, responsabile comunicazione di Assocarta e Monica Scorzino, responsabile formazione e comunicazione di Assografici. A ritirare i riconoscimenti Ilaria Branca di Romanico, brand marketing ambassador di Fratelli Branca Distillerie, Edoardo Scioscia, socio fondatore di Libraccio editore e Irene Rizzoli, amministratore delegato e responsabile ricerca e sviluppo di Delicius Rizzoli.
Mario Magagnino, presidente di Omi ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, ponte tra l’università e il mondo delle imprese. "Con la narrazione d’impresa – ha spiegato Magagnino – si comunica non solo un prodotto ma anche la propria immagine, i propri valori e la propria storia. La monografia d’impresa è uno strumento di promozione, anche dell’intero patrimonio industriale italiano. Tradizione e celebrazione del passato, ma soprattutto proiezione verso il futuro".
Dopo la cerimonia si è tenuta la tavola rotonda “Storie di seta, carta, sogni, Fernet e di un pesciolino in scatola”. I vincitori della nuova edizione del premio hanno preso la parola per svelare al numeroso pubblico presente le ragioni da cui è nata ciascuna delle monografie premiate. “C’è poca conoscenza – ha spiegato Rizzoli – della materia prima, del prodotto e di un mondo lavorativo ancora artigianale. L’obiettivo della nostra monografia "Alice o acciuga?" era quello di far scoprire questo mercato, poco conosciuto, fare cultura del prodotto e trasmettere la nostra passione” . Scioscia, di Libraccio Editore, ha continuato aggiungendo che “raccontarsi attraverso l'opera "Libraccio: Quando i sogni cambiano le regole. Dalla militanza all’impresa" è anche tornare indietro e fare autocritica. Aiuta a verificare l’aderenza tra il presente e gli obiettivi iniziali, a valutare se si è in linea con la missione”. Alla tavola era presente anche Nicolò Favaretto Rubelli, amministrato delegato delle seterie Rubelli, vincitore di una menzione speciale. “La nostra monografia – ha spiegato – è nata perché sentivamo l’esigenza di raccontarci, anche per chiarire alcune cose della nostra storia aziendale. Il lavoro ci è anche servito per capire meglio chi siamo”. La parola è poi passata a Margherita Vaschetto, Corporate relations manager Fratelli Branca Distillerie “la prima monografia che abbiamo pubblicato rappresentava la necessità di trovare la nostra storia cronologica, ossia capire come si è evoluta la storia dell’azienda. "Branca. Sulle ali dell’eccellenza" racconta cosa è Branca oggi e cosa sarà in futuro”. Gloria Maria Tenchiri, autrice della monografia "Giustacchini famiglia e impresa in cinquecento anni di storia bresciana" di Ingros Carta Giustacchini, vincitrice di una menzione speciale, ha chiuso l'incontro spiegando come “la monografia non sia un’azione di marketing ma una ricerca storica interna alla famiglia e all’azienda. Il nostro obiettivo – ha detto – era la riscoperta delle radici storiche”.
20.10.2016