Disuguaglianze, giustizia, equità nel contesto globale. Questo il titolo dell’undicesimo convegno nazionale dell’Associazione italiana di sociologia, Ais in programma all’università di Verona dal 10 al 12 novembre. L’evento chiamerà a raccolta circa 500 sociologi, ricercatori e docenti di varie università italiane che si confronteranno su un tema di grande rilevanza per proporre una lettura dell’attualità.
“Giustizia ed equità – spiega Paola Di Nicola, docente di sociologia del dipartimento di Scienze umane dell’università di Verona e presidente dell’Ais – sono state le parole d’ordine che hanno ispirato le politiche redistributive del secolo scorso, con l’obiettivo di ridurre, se non eliminare, le disuguaglianze sociali di classe, di genere, territoriali, di accesso alle risorse. Agli inizi del XXI secolo, non solo le disuguaglianze permangono, nelle forme tradizionali a tutti note, ma assumono forme e contenuti nuovi”. Secondo il recente rapporto Oxfam “Un’Europa per tutti, non per pochi. Povertà e disuguaglianza in Europa: è il momento di invertire la rotta», nel vecchio continente 123 milioni di individui sono a rischio povertà, una cifra in aumento di sette milioni rispetto al 2008. Per quanto riguarda l’Italia, l’Istat ha calcolato che nel 2015 il 7,6% della popolazione, pari a circa quattro milioni e mezzo di individui, vivevano in condizioni di povertà assoluta. Dato ancor più significativo, quasi il 14% della popolazione (corrispondente a più di otto milioni di individui), nello stesso periodo, era in condizioni di povertà relativa. Secondo stime di Credit Suisse, inoltre, l’1% della popolazione europea detiene circa un terzo della ricchezza del continente, mentre il 40% più povero della popolazione si divide meno dell’1% delle risorse. In altri termini, i 7 milioni di europei più ricchi possiedono la stessa quantità di ricchezza dei 662 milioni di individui più poveri.
A fronte di questa realtà, il convegno si propone di sviluppare una riflessione sull’eredità del XX secolo, una valutazione attenta della tenuta dei concetti di equità e giustizia e l’individuazione di opportune cornici teoriche in cui inquadrare il tema delle disuguaglianze oggi. L’obiettivo è quello di aprire una riflessione su alcuni interrogativi relativi ai cambiamenti in atto nelle società contemporanee, cercando risposte adeguate sul piano scientifico.
Il convegno. “Che cosa s’intende oggi per società giusta? Che cosa sono e come si articolano i ‘diritti sociali’? Quali disuguaglianze nelle opportunità o negli esiti sono più giuste, nel senso di fisiologiche, quali sono più semplici da contrastare, quali sono inaccettabili in una società moderna e democratica? Quali i vecchi e i nuovi volti delle disuguaglianze sociali? Quali la portata e la dimensione delle disuguaglianze di oggi?” Queste e altre le domande a cui daranno risposta i relatori del convegno. Alcuni tra i più autorevoli sociologi italiani, tra cui Paola Borgna, Alessandro Ferrara e Mauro Magatti, inoltre, rifletteranno sul senso e sulle conseguenze delle diseguaglianze sociali per la società contemporanea. Giorgio Alleva, presidente dell’Istat, si soffermerà sul tema delle diseguaglianze tra passato e presente. Un’intera giornata sarà, inoltre, dedicata allo studio e alla presentazione di studi e ricerche nell’ambito delle tematiche del convegno. Il convegno, dedicato alla memoria di Luciano Gallino, recentemente scomparso, a lungo docente dell’università di Torino e tra i padri fondatori della disciplina in Italia, si chiuderà con una tavola rotonda focalizzata sulle disuguaglianze territoriali, soprattutto economiche e strutturali, che segnano ancora profondamente la geografia del nostro Paese.
7.11.2016
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