“E’ stato un raptus, l’inatteso momento di follia di "un ragazzo per bene. Così il senso comune cerca di giustificare o ridimensionare la violenza contro le donne. Ma questo, insieme alle violenze cui continuiamo ad assistere, ci parla di un cambiamento culturale che non si è ancora compiuto, di un’Italia che non è ancora un paese per donne e uomini”.
Così Ilaria Possenti, ricercatrice di filosofia politica all’università di Verona, introduce il tema dell’incontro “Parole e immagini che lasciano il segno. La violenza contro le donne come problema culturale”, promosso dal Comitato unico di Garanzia, Cug, di ateneo, che si terrà martedì 7 marzo alle 17 nell’aula 2.2 del palazzo di Lettere di Via San Francesco. L'iniziativa, rivolta alla città e all’intera comunità universitaria, è promossa nell’ambito del programma nazionale “Contrastare la violenza contro le donne. Un impegno per l’Università” promosso dal “Gruppo di lavoro interuniversitario sulla soggettività politica delle donne” , Spdd, cui partecipano anche gli atenei di Bologna, Ferrara, Firenze, Genova, Milano, Modena e Reggio Emilia, Roma Tre e la Scuola di Giurisprudenza di Ravenna.
Il programma. Dopo i saluti di Marina Garbellotti, presidentessa del Cug, l’incontro sarà aperto dalla filosofa Adriana Cavarero, “Hannah Arendt Center for Political Studies” e proseguirà con l'intervento di Cristina Martini del Laboratorio “Pros Media-Comunicazione e analisi dei media”. I loro interventi, insieme alla presentazione di alcuni materiali video, offriranno l’occasione per una riflessione e una discussione sul rapporto tra la violenza di genere, il linguaggio e l’immaginario collettivo. A coordinare i lavori sarà Ilaria Possenti.
23.02.2017
La Redazione