Trenta anni di attività sono l’importante traguardo del Centro collaboratore Oms per la ricerca e la formazione in salute mentale che sarà celebrato con un convegno venerdì 21 aprile, a partire dalle 9, nell’aula “De Sandre” del Policlinico Rossi di Borgo Roma. “La medicina basata sulle prove di efficacia al servizio della salute mentale globale” è il titolo del congresso organizzato da Corrado Barbui del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’università di Verona presso cui operano la sezione di psichiatria e quella di psicologia clinica che dal 1987 sono state identificate come centro collaboratore dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Il convegno. Prestigiosi gli ospiti che interverranno al convegno, preceduti dai saluti del rettore Nicola Sartor, del direttore generale della Aoui di Verona Francesco Cobello, e del Responsabile della Unità Operativa Salute Mentale e Sanità Penitenziaria della Regione Veneto Tommaso Maniscalco. Da Copenaghen interverrà Dan Chisholm, direttore dell’ufficio europeo della Oms, e da Ginevra Pieter Ventevogel, rappresentante dell’alto commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite. Sarà presente anche Graham Thornicroft, professore di psichiatria al King’s College di Londra e grande esperto di salute mentale. “La giornata di studio – spiega Barbui – sarà dedicata alla definizione di nuovi e innovativi scenari di collaborazione tra il Centro Oms di Verona e gli enti internazionali che si occupano di salute mentale a livello globale. Abbiamo bisogno di sviluppare nuovi metodi per migliorare il trasferimento delle conoscenze dal mondo della ricerca alla pratica clinica quotidiana, e questo riguarda non solo i paesi più svantaggiati da un punto di vista economico, ma anche i contesti più sviluppati in cui aree di marginalità e basso livello socio-economico rappresentano fattori di rischio di sviluppare disagio psicologico”. Tutto questo nell’interesse dei pazienti, all’interno di una prospettiva per la salute mentale non solo locale, ma di respiro internazionale.
La storia del Centro Oms di Verona. Il 23 febbraio 1987, la sezione di Psichiatria e la sezione di Psicologia Clinica dell’università di Verona sono state ufficialmente designate, per la prima volta, Centro collaboratore dell’organizzazione mondiale della sanità (Oms). Dal febbraio di quell’anno, il Centro di Verona ha mantenuto questo ruolo all’interno dell’Oms, rivestendo incarichi di prestigio e collaborando a progetti che hanno influito sulle politiche sanitarie in termini di salute mentale su scala internazionale. “Il Centro Oms di Verona esiste grazie alla visione, alla motivazione e al grande lavoro di Michele Tansella, fondatore e direttore del Centro fino al 2013 – commenta Barbui – e non è di poco conto sottolineare il fatto che da 30 anni il Centro di Verona è continuativamente centro collaboratore dell’Oms. Vale la pena ricordare che in Italia sono rimasti solo tre centri collaboratori dell’Oms per la salute mentale e la designazione si basa sulla qualità scientifica che il centro collaboratore è in grado di garantire ad ogni rinnovo di nomina”.
Il futuro del centro Oms. Attualmente, la collaborazione tra psichiatria veronese e Oms riguarda lo sviluppo di politiche sanitarie orientate a migliorare l’accesso ai farmaci essenziali per le malattie psichiatriche e a incrementare un loro utilizzo più razionale, in linea cioè con le migliori evidenze scientifiche. Il centro veronese è anche impegnato nella diffusione su scala globale del programma denominato mhGAP. “Si tratta di un progetto ambizioso della Oms – spiega Barbui – che ha come obiettivo quello di colmare il gap attualmente esistente in salute mentale tra conoscenze scientifiche, sempre più raffinate e dettagliate, e attività clinica quotidiana, ancora troppo arretrata e poco attenta ai bisogni riabilitativi e di autonomia degli individui con problemi di salute mentale”.
12/4/2017