Una borsa di studio per onorare la memoria del consigliere Giuseppe De Leo, presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione. L’ha istituita il dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Verona, destinando un premio dell’importo di 2.000 euro per la migliore tesi di laurea in Diritto penale generale e speciale e in Procedura penale. Ad aggiudicarselo Silvia Ceriani e Maria Teresa Pietropolli.
La consegna è stata venerdì 9 giugno nella sede del dipartimento di Scienze giuridiche, alla presenza della famiglia De Leo e di magistrati ed avvocati del territorio veronese, alcuni dei quali, come Guariente Guarienti, hanno voluto omaggiare il giudice De Leo con un affettuoso ricordo. Il premio è stato consegnato alle vincitrici dalla direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche, Donata Gottardi, da Domenico De Leo, figlio del consigliere e direttore del dipartimento di Diagnostica e Sanità pubblica, accompagnato da madre e fratello, e dalle relatrici di tesi delle premiate, Adonella Presutti ed Elisa Lorenzetto
La borsa di studio, finanziata dalla famiglia De Leo, era destinata ai laureati del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza dell’ateneo, che abbiano discusso una tesi di laurea sulle tematica del Diritto penale generale e speciale e della Procedura penale nel periodo tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2016. Inoltre i requisiti richiesti dal bando prevedevano un età inferiore ai 26 anni e una votazione finale non inferiore a 100/110.
Le numerose domande pervenute sono state selezionate dalla Commissione presieduta da Luigi Lanza, consigliere emerito di Cassazione, e composta da Alessandro Bernasconi, docente di Diritto processuale penale dell’università di Brescia, e da Alessandro Melchionda, docente di Diritto penale dell’università di Trento, che ha ritenuto meritevoli ex aequo per l’assegnazione del premio Silvia Ceriani, autrice della tesi dal titolo “La tutela della persona offesa nel processo penale” e Maria Teresa Pietropolli, autrice della tesi dal titolo “Esecuzione della pena e strumenti di tutela dei diritti della persona detenuta”.