Il tesoro della Biblioteca Capitolare accessibile alla comunità scientifica internazionale e ai cittadini. Lo renderanno possibile i ricercatori e i docenti dell’università di Verona al lavoro nel Lamedan, il laboratorio di studi medievali e danteschi, che si propone di digitalizzare i manoscritti della Biblioteca Capitolare.
Il nuovo centro universitario è stato presentato questa mattina, nella Biblioteca Capitolare, dal delegato del rettore Mario Pezzotti, dall’assessore alla Cultura, Turismo, Politiche Giovanili e Pari opportunità Francesca Briani, dal prefetto della Biblioteca Capitolare monsignor Bruno Fasani e dal direttore del Lamedan Arnaldo Soldani.
L’obiettivo del neonato laboratorio è quello di creare una banca dati open-access che offra agli studiosi la possibilità di accedere a nuove descrizioni codicologiche dei manoscritti in formato elettronico realizzato secondo standard internazionali; di visualizzare i codici in modalità digitale e di consultare le ricerche che restituiscono la fisionomia della Biblioteca nel suo complesso e il contesto storico, culturale e artistico in cui si è formata. Il progetto vuole, inoltre, mettere a fuoco il processo di costituzione e le dinamiche di fruizione di questo patrimonio in epoca medioevale.
Lamedan è il risultato del progetto di ricerca “Dascabida: dallo scriptorium carolingio alla biblioteca di Dante” del dipartimento di Culture e civiltà, realizzato in collaborazione con il dipartimento di Informatica. Per realizzarlo sono stati acquistati hardware, software, supporti per l’archiviazione di metadati e attrezzature fotografiche. Tra gli scopi principali del laboratorio anche la costituzione di un centro di raccolta di fondi e sussidi bibliografici di interesse specifico per consentire la diffusione del sapere negli ambiti legati ai progetti di ricerca, la promozione di un’ attività seminariale e di didattica di base per gli studenti, a partire dai primi anni della loro carriera universitaria e l’attivazione di master focalizzati sugli obiettivi del laboratorio.
La giornata si è conclusa nell’aula T1 del Polo Zanotto, con l’incontro “Dante e il suo contesto: storia, geografia, tradizione testuale”, organizzato dall’università di Verona in memoria di Saverio Bellomo, docente di Filologia italiana dell’università di Venezia e scomparso recentemente. La tavola rotonda ha riunito per l’occasione alcuni dei maggiori dantisti della scena internazionale.