Amore, accoglienza e aiuto: sono queste le tre “a” sulle quali si basa la filosofia dell’artista Paolo Brentegani. A dirlo è stata Paola Bellinato nel presentare la mostra d’arte “Città aperte”, allestita negli spazi della biblioteca Frinzi, luogo in cui l’artista lavora all’accoglienza.
La mostra sta riscontrando grande successo sia in termini di partecipanti sia per l’interesse dimostrato per la filosofia e la creazione delle opere. “L’apertura dei contenitori di tetrapak, materiale delle mie opere – spiega Brentegani – è una metafora per l’apertura delle città. Il lavoro di ricerca estetica che ho svolto sul materiale fa sì che sia impossibile una nuova chiusura. Questo è per me il senso dell’accoglienza, dell’apertura all’altro che, mai come ora, è fondamentale sottolineare. Aprire significa diffondere amore”.
Il lavoro in biblioteca ha contribuito all’ideazione delle opere esposte dato il contatto quotidiano con giovani di diversa provenienza. Tanto è che, come ha spiegato lo stesso Brentegani, una delle sue opere è dedicata al “ragazzo della luce”, uno studente straniero dell’ateneo, che ha frequentato assiduamente la biblioteca e che aveva l’abitudine di donare succhi di frutta all’artista.
La mostra rimarrà aperta fino al 21 gennaio ed è visitabile gratuitamente negli orari di apertura della biblioteca Frinzi.