Il rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor e il prefetto della Biblioteca Capitolare, Bruno Fasani, hanno firmato il 19 marzo la convezione per l’attivazione del laboratorio di digitalizzazione, studio e catalogazione dei manoscritti patrimonio della biblioteca più antica al mondo. Sono inoltre intervenuti il vescovo Giuseppe Zenti e Paolo Pellegrini, docente e responsabile del progetto DascabiDa. Per l’ateneo erano, inoltre, presenti alla firma il direttore del dipartimento di Culture e civiltà, Arnaldo Soldani, Massimiliano Bassetti, docente di Paleografia e Marco Stoffella, ricercatore di Storia medievale. Il progetto rientra nella Terza missione dell’ateneo, ovvero l’impegno di diffondere le proprie conoscenze fuori dalle aule universitarie.
“La firma di questa convenzione è una tappa storica per la Biblioteca Capitolare – ha esordito Fasani. Un plauso va alla lungimiranza e grande passione per la diffusione della cultura che il rettore Sartor e tutti i suoi colleghi hanno dimostrato nel dare vita a questa convenzione”.
“L’accordo – ha dichiarato il rettore Sartor – oltre a consentire la valorizzazione di grande importanza del patrimonio culturale conservato dalla Biblioteca Capitolare, permetterà di scoprire elementi caratterizzanti della storia plurisecolare documentata dai manoscritti e rendere un servizio alla comunità intera permettendo la consultazione, attraverso nuovi metodi di comunicazione, di documenti a persone da tutto il mondo”.
A spiegare la nascita del progetto è stato Paolo Pellegrini, che ha sottolineato come la collaborazione tra il dipartimento di Culture e civiltà e il dipartimento di Informatica sia stato l’elemento qualificante per la realizzazione del progetto. “La biblioteca possiede un patrimonio plurisecolare di manoscritti ma anche di lettori, in questa biblioteca sono passati Petrarca e Dante. Sull’entusiasmo della ricerca del passato abbiamo deciso di intraprendere un percorso di studio e approfittando dei progetti di ricerca di Base dell’università abbiamo realizzato un primo laboratorio di digitalizzazione”.
La convenzione è pensata proprio per rendere il coinvolgimento dell’Università e della Biblioteca Capitolare più ampio e funzionale. La durata iniziale prevista è di cinque anni, ma già apre alla possibilità di rinnovo. L’auspicio è che la collaborazione nata tra le due istituzioni possa continuare negli anni a venire e promuovere il nome dell’ateneo veronese, della Capitolare e della città di Verona oltre i confini nazionali.