Qual è il futuro dell’Unione europea e che cosa aspettarsi dalle elezioni del prossimo 26 maggio? Alla Società letteraria di Verona se ne è parlato mercoledì 15 maggio nel corso dell’evento “L’ora dell’Europa. Le elezioni europee: problemi, possibilità e prospettive”, promosso dal dipartimento di Scienze giuridiche di ateneo.
L’incontro si è aperto con i saluti di Daniela Brunelli, presidente della Società letteraria, di Isolde Quadranti, del Centro di documentazione europea di ateneo, e di Matteo Nicolini, docente di Diritto pubblico comparato.
Nel dibattito tra ospiti e pubblico alcuni temi sono risaltati più di altri: la capacità di comunicare l’utilità dell’Unione europea che, secondo la docente Caterina Fratea “non si riesce a veicolare in maniera ottimale”; la difficile separazione tra contesto italiano e contesto europeo: “Il voto del 26 non è un voto sui partiti italiani” ha ricordato Daniele Butturini, professore di Diritto costituzionale.
A dialogare con i docenti Gianluca Bonato e Andrea Golini, dell’associazione Gioventù federalista europea: “Vogliamo approfondire aspetti relativi all’Europa e, in questo caso, alle elezioni”, ha spiegato Bonato. Golini ha chiarito qual è il ruolo di Gfe: “Organizzare incontri all’interno dell’università e fuori per dare risalto alla voce federalista, che riteniamo più concreta e giusta per cambiare quest’Europa. A tal proposito giovedì 16 è previsto un incontro al liceo Maffei con i candidati alle europee”.