Con l’inizio dell’anno accademico si è insediato il nuovo Rettore Pier Francesco Nocini, ordinario di Chirurgia maxillo-facciale e odontostomatologia, che reggerà l’Università di Verona dal 2019 al 2025, succedendo a Nicola Sartor. Numerose le sfide che lo attendono per portare a compimento il proprio programma.
Compimento che sarà possibile realizzare soprattutto attraverso uno sviluppo armonico di tutte le aree presenti nell’Ateneo scaligero, mantenendo al centro le persone, sostenendo gli ambiti innovati, i temi trasversali delle nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, la vocazione internazionale, insieme a una imprescindibile cooperazione con il territorio e le sue Istituzioni.
Una sfida difficile e impegnativa, da affrontare con l’entusiasmo e l’orgoglio di avere il grande privilegio di contribuire a costruire il futuro dell’Università di Verona e quello delle generazioni future che qui si formeranno.
A tal fine la Governance che lo affiancherà, il prorettore, le Delegate e i Delegati, le Co-delegate e i Co-delegati e coloro che a vario titolo assumeranno incarichi a progetto, saranno chiamati a dare tutto il loro impegno per una partecipazione condivisa alla vita progettuale dell’Ateneo, incentrata su una dovuta unità d’intenti e attraverso un continuo lavoro collegiale, che coinvolga attivamente le diverse anime dipartimentali in primis attraverso i loro rappresentanti istituzionali.
Attraverso il dialogo, l’ascolto e il confronto, fondamenti di ogni vita comunitaria, sarà infatti possibile raggiungere gli obiettivi prefissati dall’Ateneo per promuovere e sostenere la ricerca scientifica, al fine di accrescerne i suoi criteri di eccellenza e interdisciplinarietà, per implementare la qualità, la specializzazione e la sostenibilità dell’offerta formativa rivolta alla propria comunità studentesca, ponendo al centro la formazione degli studenti, con particolare attenzione al profilo internazionale della carriera, agli sbocchi occupazionali e alla possibilità di disporre di ambienti e risorse che migliorino il loro percorso formativo e che li inducano a maturare, insieme a uno spiccato senso critico, un forte sentimento di appartenenza e partecipazione alla vita universitaria. Particolare attenzione sarà rivolta anche alla cosiddetta Terza missione, che consiste nel trasferimento delle conoscenze verso la sfera pubblica della società. Un sapere diffuso in modo fruibile ed educativo, che favorisca un dialogo con un pubblico sempre più ampio, senza per questo venir meno al dovuto principio del rigore scientifico.
L’impostazione organizzativa sarà poi improntata alla semplificazione dei processi decisionali, con conseguente riduzione degli oneri burocratici. Si baserà sulla capacità di permettere la crescita e la formazione del personale, di stimolare la responsabilizzazione condivisa di ciascuno nel proprio ruolo, al fine di poter scegliere con equilibrio e attenzione le migliori competenze, che garantiscano un efficiente ricambio generazionale, in modo che l’Ateneo divenga sempre di più un contesto attrattivo per i giovani più meritevoli.
Sarà inoltre prioritario sostenere i benefici socio-assistenziali e tutti gli strumenti a sostegno dei componenti dell’Ateneo e delle loro famiglie. Il tutto orientato alla valorizzazione e al benessere della comunità universitaria nel suo insieme, elementi imprescindibili per lo sviluppo armonico e condiviso dell’ateneo scaligero.