Quale futuro dopo l’università? Quali sono le professioni più richieste dal mercato e i percorsi formativi mirati per svolgere la professione ambita? Un ventaglio di possibili risposte arriva da UniVerò, il Festival italiano del Placement promosso dall’Università di Verona e dall’Esu di Verona che proporrà, dal 15 al 17 ottobre 2019, un’ampia panoramica sull’orientamento post universitario e sul mondo del lavoro.
A presentare il ricco programma del festival, venerdì 11 in sala Barbieri, di Palazzo Giuliari, sono stati Tommaso Dalla Massara, docente dell’Università di Verona e presidente del comitato scientifico del Festival UniVerò e Francesca Zivelonghi, presidente dell’Esu di Verona.
Il format, ampiamente collaudato con successo nelle precedenti quattro edizioni, prevede un fitto programma di incontri, conferenze e workshop che si svolgeranno nel complesso del Polo Santa Marta, moderno campus universitario ricavato da uno storico compendio militare, con un ulteriore appuntamento il 16 ottobre al Polo scientifico didattico Studi sull’Impresa di Vicenza.
Per i giovani laureati e laureandi in procinto di affacciarsi al mondo delle professioni e ai percorsi post laurea sarà l’occasione per confrontarsi con gli ospiti della manifestazione: imprenditori, amministratori e specialisti dei vari ambiti, dall’arte allo spettacolo, dall’editoria alle professioni legali. Sarà possibile esplorare il panorama dell’offerta formativa post laurea, assistere alle presentazioni aziendali, ai focus dedicati alle varie professioni e ai percorsi per l’autoimprenditorialità, partecipare alle sessioni di colloqui durante i career day e al recruiting day, lasciando il proprio curriculum.
Tanti gli ospiti e i testimonial presenti in questa quinta edizione, tra i quali Joerg Eberhart, presidente di Air Dolomiti; Daniele Finocchiaro presidente di AGSM; Carlo Nordio, un passato da magistrato e presidente della Giuria dei Letterati del Premio Campiello, Ferruccio de Bortoli, presidente di Longanesi e già direttore de Il Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore; Alberto Minali, amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni; Giacomo Marino, direttore generale di Fondazione Cariverona; Marco Carletto, amministratore delegatodi Calzedonia; Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo Archeologico di Taranto; Simone Origone, campione mondiale di sci di velocità.
Preceduto lunedì 14 ottobre dalla presentazione del libro Silicio di Federico Faggin con l’intervento di Isabella Bossi Fedrigotti e Sandro Boscaini (a cura di Fondazione Masi e Confindustria Verona), l’happening entrerà nel vivo nella mattinata di martedì 15 ottobre con l’apertura e i saluti istituzionali del Magnifico Rettore dell’ateneo scaligero Pier Francesco Nocini, Zivelonghi, dell’assessore all’Istruzione e al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan e del Sindaco di Verona Federico Sboarina. A presentare UniVerò 2019 sarà Dalla Massara. A seguire “Ci salveremo? Università, lavoro e riscossa civica”, conversazione con Ferruccio de Bortoli.
Per il programma completo della manifestazione consultare il sito: univero.it.
Università di Verona e lavoro: alcuni dati
Come dimostrano i numeri del XXI Rapporto (2019) di Almalaurea sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, conseguire il titolo all’Ateneo scaligero permette un accesso diretto al mondo del lavoro e il dato dell’università veronese è in continua crescita: 84,8% di occupazione dei laureati triennali, contro il 71,2% nazionale, a un anno dal titolo; per i laureati di secondo livello, il dato è del 81,9% per i veronesi, contro il 69,4% nazionale. I livelli di retribuzione, inoltre, sono leggermente superiori alla media nazionale. Per quanto riguarda i laureati magistrali, a un anno dalla laurea è occupato l’81,9%, mentre la media nazionale è del 69,4% (la media nel Veneto è del 78,3%). A cinque anni dalla laurea il risultato è ancora più confortante, con l’88,6% dei laureati scaligeri che ha trovato lavoro, dato superiore alla media nazionale (85,5%). Tra i laureati di secondo livello intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’81,9%. Il 23,2% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, a confronto del 38,2% dei lavoratori non standard e del 12,6% degli autonomi. Per i laureati a cinque anni, i lavoratori sono pari all’88,6% (88,2% per i magistrali biennali e 90,3% per i magistrali a ciclo unico), di cui il 55,6% è assunto con contratto a tempo indeterminato, il 18,6% svolge un lavoro non standard e il 17,7% un’occupazione autonoma.