Il 7 e 8 novembre il dipartimento di Scienze giuridiche ha ospitato la settima edizione del Seminario congiunto italo-tedesco tra le università di Verona e Bayreuth.
L’iniziativa, che si svolge ogni anno a rotazione in ciascuna delle due sedi e che per la quarta volta è ospitata nel nostro ateneo, ha visto un folto gruppo di professori, dottori di ricerca, dottorandi e studenti delle due università dialogare tra loro su vari temi centrali nell’attuale dibattito giuridico europeo, letti nella prospettiva del confronto tra i modelli italiano e tedesco.
“L’appuntamento – spiega Stefano Troiano, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche e responsabile scientifico italiano dell’organizzazione del Seminario – è stato organizzato dal nostro dipartimento e dalla Facoltà giuridica di Bayreuth e rafforza il ruolo centrale dell’ateneo veronese nello sviluppo delle relazioni con il mondo germanico, naturale evoluzione della stessa collocazione strategica di Verona nel contesto internazionale. A testimonianza dell’interesse crescente suscitato dall’iniziativa, anche quest’anno l’organizzazione si è potuta avvalere del sostegno determinante dello sponsor AirDolomiti. Queste giornate di studio si svolgono nello spirito di un approccio interdisciplinare alla formazione del giurista europeo. Questa è l’idea di fondo del corso di dottorato veronese in Scienze giuridiche europee ed internazionali, tra le cui attività didattiche abbiamo incardinato il seminario. Sono stati toccati anche quest’anno un ampio ventaglio di temi, afferenti a più discipline giuridiche, dal diritto civile e processuale civile, fino ad intersecare il diritto commerciale, il diritto penale, il diritto tributario e il diritto romano”.
In questa dimensione plurale, alle relazioni dei docenti si sono alternati gli interventi dei dottorandi di ricerca, veri protagonisti di questo confronto scientifico, i quali hanno presentato relazioni sull’oggetto delle proprie ricerche, discutendone gli esiti con i loro colleghi e con i docenti presenti. “La varietà tematica che da sempre caratterizza il Seminario – prosegue Troiano – non ha impedito di individuare anche quest’anno alcuni filoni di ricerca ricorrenti e trasversali tra le diverse discipline, tra i quali spiccano, in particolare, quelli riguardanti le complesse sfide che l’innovazione tecnologica, da un lato, e i rapidi cambiamenti del tessuto economico e produttivo, dall’altro, pongono al giurista nel quadro interno e sovranazionale, sulle quali si sono soffermate molte delle relazioni, anche in linea con gli ambiti di ricerca sviluppati nel contesto del Progetto di Eccellenza 2018-2022 del dipartimento su “Diritto, cambiamenti, tecnologie”.
Il Dottorato congiunto. La collaborazione si inserisce nel programma di dottorato congiunto delle università di Verona e di Bayreuth in “Diritto e attuazione del diritto in Europa”, che permette agli studenti iscritti di ottenere il doppio titolo di dottore di ricerca, valido sia in Italia sia in Germania. “I concetti di interdisciplinarità e di internazionalizzazione della ricerca, le parole chiave del Seminario – continua Troiano – sono i pilastri del programma di dottorato congiunto con l’università di Bayreuth: un modello di scambio che sta dando ottimi frutti, offrendo ai nostri giovani la possibilità di sviluppare le loro ricerche in un contesto aperto e stimolante, che supera le barriere linguistiche e culturali facendo delle differenze tra le esperienze giuridiche europee uno strumento di reciproco arricchimento”. “Il programma di dottorato congiunto – spiega Martin Schmidt-Kessel, docente dell’ateneo di Bayreuth e responsabile scientifico di parte tedesca – è una splendida occasione per intraprendere un percorso di studio che sappia mettere a confronto la dogmatica italiana e quella tedesca, riallacciando le fila di un dialogo che nei decenni passati, e soprattutto nel secolo scorso, tanto ha contribuito all’evoluzione della scienza giuridica europea. Siamo molto lieti di approfondire così la nostra cooperazione con l’ateneo veronese, che dura ormai da anni. Sono certo che il dialogo tra i nostri diversi modelli di studio porterà ad un arricchimento della ricerca bilaterale, multilaterale ma anche locale”. Alla fine dei lavori, è stato annunciato che l’Università di Bayreuth ospiterà l’ottava edizione del Seminario nei giorni del 5 e 6 novembre 2020.