All’università di Verona tutto è pronto per ripartire. Dopo i mesi scorsi in cui, nonostante il lockdown e l’emergenza coronavirus, le attività didattiche e di ricerca non si sono mai fermate, gli spazi dell’ateneo scaligero sono ora pronti per accogliere studentesse e studenti in sicurezza nel rispetto delle normative.
Le iscrizioni sono aperte fino al 15 ottobre per i corsi ad accesso libero, che quest’anno sono aumentati rispetto allo scorso anno. Tornano ad essere senza numero programmato i corsi in Lettere, Filosofia, Beni culturali, Informatica, Bioinformatica, Matematica applicata, Scienze dei servizi giuridici e la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, così come i corsi di laurea magistrale in Economics and Data Analysis, Economia e legislazione di impresa, Marketing e comunicazione d’impresa e i corsi magistrali che si svolgono nella sede di Vicenza, International Economics and Business e Management e strategia d’impresa. Inoltre, per la maggior parte dei corsi che rimangono ad accesso programmato sono stati aumentati sensibilmente i posti, offrendo oltre 500 posti in più a disposizione.
Con un numero di posti complessivo quindi sensibilmente aumentato, le domande di iscrizione all’ateneo di Verona si confermano superiori ai posti a disposizione, per tutti i corsi ad accesso programmato. Nono sono ancora disponibili i dati definitivi per i corsi ad accesso libero, le cui immatricolazioni sono in corso, ma il trend è molto positivo, confermando come Verona sia una sede molto attrattiva, anche nel momento di difficoltà che si sta vivendo.
A partire dal 21 settembre le studentesse e gli studenti entreranno di nuovo in aula per seguire le lezioni, partecipare ai laboratori e svolgere esami mentre le matricole potranno dare il via alla loro vita universitaria.
Già in queste settimane sono tornati comunque a frequentare le strutture universitarie per partecipare ai test di accesso a Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e alle Professioni sanitarie e nei prossimi giorni toccherà anche a tutti gli altri corsi ad accesso programmato.
Alla didattica in presenza si affiancherà comunque la didattica online, per l’intero anno accademico, ad eccezione delle attività pratiche per quei corsi la cui presenza è espressamente richiesta da norme ministeriali. L’obiettivo è di garantire il più possibile la frequenza in presenza, ma offrendo comunque la possibilità di seguire da remoto.
In questo modo studentesse e studenti potranno scegliere se partecipare alle lezioni fisicamente o a distanza. Questo per garantire la loro massima partecipazione ai corsi e il migliore avvio dell’anno accademico. Va in questa direzione anche la decisione di aumentare i posti disponibili ai corsi di tutte le aree e il numero dei corsi ad accesso libero.
In partenza anche le lezioni dei nuovi corsi di studio proposti dall’ateneo: le due lauree magistrali in ambito informatico, Data science e Computer Engineering for Robotics and Smart Industry; i corsi di laurea di area economica nella sede di Vicenza Economia e innovazione aziendale ed Economia, imprese e mercati internazionali; il corso di laurea in Tecniche ortopediche e il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia interateneo, con sede all’università di Trento cui si sono registrati in 640 per 60 posti disponibili. Un trend più che positivo che segna anche l’andamento delle candidature ai corsi ad accesso programmato che quest’anno hanno registrato un numero di iscritti superiore ai posti disponibili.
“In questi mesi non ci siamo mai fermati – spiega il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – abbiamo, anzi, accelerato e lavorato dando tutti il massimo per adottare le misure di sicurezza e i protocolli necessari per un avvio sereno e tempestivo del nuovo anno accademico. La nostra università arriva preparata all’appuntamento con gli studenti, le studentesse e le loro famiglie che ci hanno scelti dandoci fiducia, nonostante la situazione di generale incertezza in cui versa il sistema della formazione italiano e mondiale. Merito del lavoro di squadra che abbiamo svolto, ciascuno nel proprio ambito. Merito della qualità della nostra offerta formativa nata grazie al raccordo con il territorio e con gli altri atenei, rafforzata nella connessione fra didattica e ricerca scientifica, pronta cioè a rispondere ai nuovi profili professionali richiesti dal mercato del lavoro”.