Sono attivi dal 2016 e neppure il lockdown ha fermato le loro creatività. Le studentesse e gli studenti della compagnia teatrale di Ateneo “Teatro a rotelle” hanno continuato a girare e pubblicare nuovi video anche durante il periodo di chiusura. Una fase di stallo per molti, ma che per ragazze e ragazzi della compagnia si è trasformata nell’occasione giusta per reinventare la propria attività. Così è stato dato che oggi hanno dato vita a un nuovo corso di scrittura drammaturgica e creativa, da seguire online sul sito della compagnia, nuovo anche quest’ultimo, che comprende scheda di presentazione e contatti del gruppo con i link da cui accedere a tutte le rappresentazioni, compreso un archivio di quelle degli anni precedenti.
Il lavoro della compagnia gode della collaborazione di docenti dell’ateneo tra cui Giorgio Gosetti, presidente del Comitato scientifico per l’inclusione e l’accessibilità, Simona Brunetti e Nicola Pasqualicchio, docenti di Discipline dello spettacolo e del supporto di Renata Castellani dell’unità operativa d’ateneo “Inclusione e accessibilità”.
Cinque video ispirati ai mesi di reclusione forzata – “Stanotte ho sognato di uscire” e “Cos’altro potrebbe andare storto tra i titoli – e un libro digitale illustrato sono i frutti del loro ultimo e intenso periodo di lavoro. I diversi progetti sono stati ideati e realizzati grazie alla collaborazione con la regista Nicoletta Vicentini e con Massimo Salgaro, docente del dipartimento di Lingue e letterature straniere con cui la compagnia lavora sin dalla sua fondazione. Alla base di ciascuna delle loro produzioni ci sono, oltre alla passione e all’impegno, ascolto, divertimento e inclusione. Per questo le studentesse e gli studenti del gruppo teatrale invitano i colleghi e le colleghe altrettanto motivati e motivate a mettersi in contatto con la compagnia che si presenta così: “Il nostro nome, Teatro a rotelle, ti ha sicuramente incuriosito. Le rotelle, se da un lato possono far pensare alla disabilità – nel gruppo ci sono attori diversamente abili e quindi costretti a usare una sedia a rotelle – sono anche e soprattutto quelle del cervello, sempre in movimento per dar sfogo alla creatività”.