“Cancellare la cancel culture? Censura e damnatio memoriae”, questo il tema, di grande attualità, al centro dell’incontro online in programma giovedì 13 maggio alle 17, organizzato dal Centro di ricerca Orfeo, suono immagine e scrittura, del dipartimento di Scienze umane, in partnership con Asht*art Consultancy che proporrà una riflessione sul tema. Sarà possibile seguire l’evento su Zoom, previa iscrizione, e in diretta dalla pagina Facebook Filosofia e Scienze Filosofiche.
Cancel culture significa cultura della cancellazione e se una volta c’era l’indice dei libri proibiti, oggi c’è una preoccupazione, sempre più diffusa per le pubblicazioni di romanzi, opere d’arte e musicali, film che rischiano di turbare le coscienze. “Qualcuno – ma chi? sono in molti? sono in pochi? – riflettono gli organizzatori dell’incontro – vuole che le parole e le immagini abbiano un valore anzitutto pedagogico e che nulla di troppo scorretto ci induca in tentazione. A quanto pare, lo strumento per farci uomini e donne migliori è ancora una volta la censura. Ma ne vale davvero la pena?”.
Nel corso della conferenza argomenteranno la tematica Giulio Meotti, giornalista de “Il Foglio”, Paul Kottman, filosofo della New school for social research, Cinzia Sciuto, caporedattrice di “MicroMega”, Thomas Chatterton Williams, scrittore e critico culturale. La conferenza sarà introdotta e moderata da Tommaso Tuppini, docente di Filosofia teoretica all’università di Verona.
Per partecipare all’incontro è necessario inviare una e-mail a cancelculturevr@gmail.com
Abbiamo chiesto a Tommaso Tuppini di spiegare cosa si intende per cancel culture:
Intervista a cura di Chiara Bertezzolo, tirocinante Univerona news