Il Manifesto dell’università Inclusiva, rete di atenei italiani che fa capo all’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (UNHCR), cui ha aderito l’ateneo di Verona, ha come obiettivo quello di favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica in Italia. Nel 2021, all’interno del Manifesto è nato il programma Unicore (University Corridors for Refugees), nato per creare corridoi umanitari per studenti rifugiati o richiedenti asilo al fine di accoglierli in corsi di laurea magistrale biennale.
In pochi mesi sono state oltre 400 le candidature ricevute dalle 24 università aderenti al progetto Unicore da parte di studentesse e studenti con status di rifugiato in Etiopia, interessati a proseguire in Italia i loro studi universitari. E 18 di queste richieste hanno riguardato l’ateneo scaligero. Un numero particolarmente alto se si considerano gli ostacoli a cui hanno dovuto far fronte per presentare domanda a seguito del persistere del conflitto in Etiopia e della problematica situazione del Tigray, dove vivono in maggioranza rifugiati eritrei, tra i quali vi è la più alta percentuale di studenti laureati, e quindi potenzialmente interessati a Unicore. Con il bando pubblicato il 1° marzo, l’università di Verona ha previsto, inoltre, l’erogazione di una borsa di studio a partire da settembre 2021 nell’ambito dei corsi di laurea magistrale internazionali con sede a Verona.
“Il progetto Unicore, con le diciotto candidature ricevute, ha proiettato l’ateneo di Verona nella società civile con scopi sociali, umanitari e inclusivi. La comunità universitaria – spiega Felice Gambin, delegato del Rettore all’Internazionalizzazione – sta facendo un grande lavoro per coniugare cooperazione allo sviluppo e internazionalizzazione, un obiettivo che era nel programma del Magnifico Rettore”.
“Il progetto Unicore – afferma Emanuela Gamberoni, referente del Rettore per la Cooperazione allo sviluppo internazionale – permetterà a una studentessa o studente che abbia la qualifica di rifugiato, e, al momento della domanda, residente in Etiopia, di arrivare in Italia con un percorso di accoglienza regolare e legale e continuare i suoi studi in uno dei corsi di laurea magistrale internazionale dell’università scaligera”.
Il progetto dei corridoi universitari per studenti rifugiati Unicore prevede la creazione di percorsi di ingresso regolari e sicuri per studio e integrazione in Italia di giovani studenti che abbiano già ottenuto lo status di rifugiato in Etiopia (in prospettiva anche in altri Paesi) sulla base di un Protocollo d’intesa firmato tra la Farnesina, UNHCR , Caritas Italiana, Diaconia Valdese e le università aderenti al Manifesto Università Inclusiva interessate a tale progettualità, che sono state 24 per l’edizione Unicore 3.0.
Diciotto sono state le candidature complete ricevute dall’ateneo veronese, numero simile, e in taluni casi superiore, a quello di atenei di dimensioni assai maggiori. I primi dieci studenti, in base a una valutazione per titoli potranno accedere al colloquio a distanza programmato per il mese di giugno. Si tratta di otto studenti e 2 studentesse, originari del Sud Sudan e dell’Eritrea, che hanno presentato domanda per le lauree magistrali in Linguistics, Economics and Data Analysis e Molecular and Medical Biotechnology.
Nel contempo, si sta lavorando sul fronte dell’accoglienza della studentessa o dello studente che riceverà la borsa di studio attraverso l’avvio di un tavolo di lavoro e di confronto con i partner locali coinvolti: assessorato alla Cultura e alle Pari opportunità del Comune di Verona, Caritas Diocesana veronese, Camera Avvocati immigrazionisti del Triveneto, Cestim, Commissione sinodale per la Diaconia, Comunità ebraica di Verona e Vicenza, Esu, Fondazione Nigrizia, Migrantes – Centro pastorale immigrati, Unione delle Comunità ebraiche italiane). Partendo dall’esperienza Unicore, tale collaborazione mira più in generale a favorire una migliore conoscenza in termini di opportunità, ma anche di problematicità, legate al diritto allo studio e all’istruzione superiore per richiedenti asilo e rifugiati.