Dopo la ripartenza del settembre scorso, Sport Expo, l’evento di promozione dello sport per i giovani, ritorna dal 31 maggio al 2 giugno allo stadio Bentegodi e negli impianti limitrofi. La Festa dello Sport giovanile, nata nel 2007, arrivata quest’anno alla quindicesima edizione, è organizzata dal Comune di Verona, con la collaborazione di DNA Sport Consulting, l’Ufficio scolastico territoriale, Federazioni e Coni provinciale e regionale e l’area Scienze Motorie del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’ateneo scaligero.
Ciò che da sempre caratterizza l’evento è l’approccio multidisciplinare allo sport: più di cinquanta discipline, da quelle più conosciute a quelle meno praticate.
Il dipartimento di Scienze motorie, con docenti, tecnici e studentesse e studenti, da anni è impegnata nella complessa organizzazione dell’evento: affiancando gli enti promotori nella progettazione, cura e gestione, favorisce, a ogni edizione, la partecipazione di duecento studenti triennali e magistrali, che hanno la possibilità di mettere in campo le proprie competenze professionali.
Nella fattispecie il coinvolgimento di Scienze motorie, oltre alle azioni progettuali e di supporto organizzativo e logistico, rese più complesse dalla gestione del triage Covid-19, prevede una stretta collaborazione con le associazioni e le federazioni sportive e la creazione e conduzione di vere e proprie stazioni motorie, pensate attraverso una precisa mappatura dei percorsi per coinvolgere le classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Quest’anno durante la kermesse verrà anche presentato “Più Vita Sana con le Pause Attive” e il chilometro a scuola: un progetto didattico, con basi fortemente scientifiche, svolto in collaborazione tra DNA Sport Consulting, Comune di Verona, l’Ufficio Scolastico UAT VII – Ufficio Educazione Fisica Motoria e Sportiva di Verona e Scienze Motorie. L’obiettivo è di facilitare l’apprendimento, migliorare la qualità della didattica in classe e fornire uno strumento concreto, di facile utilizzo, in aula e anche a casa.
«La Pausa Attiva – spiega Luciano Bertinato, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive – non è solo un momento di ricreazione, ma l’opportunità di alternare opportunamente (sempre a seconda delle diverse esigenze) i momenti di impegno cognitivo previsti nella didattica e quelli di impegno fisico-ricreativo, fisico-cognitivo, attentivo e mnemonico. Le Pause Attive sono uno strumento concreto per contrastare la sedentarietà quotidiana, messo a punto per essere integrato con facilità nella routine quotidiana scolastica di alunne e alunni».
Dieci minuti di attività motoria di gioco e divertimento di intensità blanda, moderata o intensa per le bambine e i bambini delle scuole primarie. Per le classi delle scuole secondarie, la pausa attiva diventa la possibilità di praticare un chilometro, almeno una volta al giorno con percorsi progettati dal gruppo di lavoro Univr-UAT ed allestiti all’interno e/o all’esterno della scuola.
«Sport Expo rilancia lo sport giovanile dopo il momento difficile della pandemia. È un periodo di passaggio in cui si sente il bisogno di agire tutta una serie di risorse per rimettere in movimento iniziative ed eventi che abbiano come obiettivo valorizzare lo sport come capitale umane», dichiara Federico Schena, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive.
Contributo Comunicazione Scienze motorie