Il progetto Smalawi “Etichetta intelligente per i vini Igp veneti di alta qualità” giunge al termine con un ultimo appuntamento che si terrà mercoledì 7 settembre alle 10, nell’aula Smt.02 del polo universitario di Santa Marta dell’università di Verona. Il workshop conclusivo dal titolo “L’etichetta intelligente come strumento di ricerca di mercato” mostrerà come la Smart Label possa essere uno strumento in grado di aiutare le aziende vitivinicole nella creazione delle proprie strategie di marketing e di comunicazione.
Il progetto è finanziato dalla Regione Veneto e realizzato nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, è frutto del lavoro sinergico svolto tra i dipartimenti di Economia aziendale e d’Informatica , la Cooperativa Vignaioli Veneti, le cinque cantine coinvolte nel progetto, quali Ottella di Francesco e Michele Montresor, Società agricola Ca’ Rugate di Tessari Michele e Amedeo, Azienda agricola Gorgo di Bricolo Roberta, Piona Franco e Luciano società semplice agricola, Azienda agricola Villa Medici di Caprara Luigi e la società Studio 3A.
“I vini Igp di alta qualità, considerati come una parte significativa della produzione vitivinicola all’interno della regione Veneto, sono i protagonisti principali di questo progetto – spiegano i coordinatori del progetto -. Tali vini soffrono di un problema di posizionamento, causato da una minore garanzia di qualità percepita dai consumatori, rispetto alle altre denominazioni che, invece, godono di sistemi di certificazione ormai consolidati”.
Il principale obiettivo del progetto Smalawi è stato raggiunto grazie alla creazione di un’etichetta intelligente applicata sui vini veneti Igp di alta qualità, che ha la funzione di garantire l’autenticità di questi vini attraverso processi e tecnologie, che consentano di codificare le informazioni pertinenti attraverso un sistema di crittografia robusto e sicuro.
“L’app Smalawi, presentata a settembre 2021 e ancora attualmente disponibile su Apple store e Play Store, è stata una fondamentale novità per le aziende vitivinicole venete, poiché da un lato ha cercato di risolvere il problema di posizionamento dei vini veneti Igp di alta qualità, e dall’altro ha fornito al consumatore un mezzo diretto e sicuro per accedere a informazioni dettagliate sul prodotto e su chi lo produce – aggiungono i ricercatori -. L’app, grazie alla qualità, quantità e affidabilità delle informazioni contenute al suo interno, ha permesso alle aziende vitivinicole di ottenere informazioni utili sulla tipologia di esperienza che l’utente ha avuto durante la navigazione. I dati ottenuti sono utili per comprendere, ad esempio, quante Smart Label sono state scansionate dagli utenti, quanti hanno scaricato e utilizzato l’app, quali sezioni dell’app dovrebbero essere migliorate e implementate e quali caratteristiche sociodemografiche possiedono gli utenti utilizzatori della Smart Label”.
Sulla base dei solidi dati ottenuti, le aziende vitivinicole potranno creare le proprie tecniche comunicative, al fine di migliorare le strategie commerciali, garantire un corretto posizionamento del proprio prodotto e infine incrementare la fidelizzazione dei propri clienti.
Il workshop sarà introdotto da Michele Montresor, presidente della Cooperativa Vignaioli Veneti, che si occuperà di sottolineare l’importanza che il progetto Smalawi. ha avuto per le aziende vitivinicole. Successivamente, Diego Begalli, direttore del dipartimento di Economia aziendale dell’università degli studi di Verona, e Alessandro Farinelli, direttore del dipartimento di Informatica dell’università degli studi di Verona, offriranno il loro contributo per presentare il lavoro svolto dai dipartimenti coinvolti nel progetto. Infine, interverranno Alessandro Zardini e Sabina de Pinto, per esporre le principali fasi che si sono susseguite per la realizzazione del progetto e i risultati finali ottenuti.
Per saperne di più: www.smalawi.it e sulle pagine di Facebook e Instagram.