Per raggiungere la Villa dei Mosaici la strada fa una curva e si inerpica in salita, circondata dai filari dei vigneti.
Siamo a Negrar di Valpolicella, il vino è il prodotto di punta della zona, pregiato e apprezzato in tutto il mondo. Numerosissime le cantine, molte situate in ville storiche, rinascimentali, con una lunga tradizione di produzione vitivinicola. Una tradizione, forse, più antica di quanto si pensasse. Alcuni anni fa, infatti, scavando tra i vigneti, sono emersi, con grande meraviglia, degli antichi mosaici di epoca tardo romana e, proseguendo con gli scavi, sta emergendo sempre di più in tutta la sua magnificenza, una grande villa patrizia, con le sue terme, i suoi peristili, i preziosi mosaici. Ma anche, qui la particolarità, una annessa zona di produzione vitivinicola.
Ad occuparsi degli scavi è l’università di Verona, con i suoi archeologi del dipartimento di Culture e civiltà, ma anche con moltissime studentesse e studenti, dottorande e dottorandi, grazie a un accordo di programma con la Soprintendenza archeologia, beni culturali e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, il Comune di Negrar, l’Accademia di Belle Arti di Verona e il Politecnico di Milano, sede di Mantova.
“In realtà una parte dei mosaici era già nota dal secolo scorso”, spiega Patrizia Basso, docente di Archeologia classica dell’ateneo scaligero e responsabile dell’accordo con la Soprintendenza. “Già nel 1922 erano iniziati i primi scavi, condotti da Tina Campanile, ma di essi, col tempo, si era persa la precisa localizzazione. Dopo quasi un secolo, la realtà ha superato le aspettative. Villa dei Mosaici, ritrovata nella località Cortesele a Negrar, si scopre, infatti, essere uno dei maggiori esempi di villa risalente alla tarda antichità in tutto il Nord Italia”.
Oggi, dopo mesi di scavi, sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo della Soprintendenza, Gianni de Zuccato, la villa risulta avere una superficie di 3.500 metri quadrati e una complessa articolazione, con un settore residenziale mosaicato, un cortile centrale delimitato da un portico anch’esso pavimentato a mosaico e un vasto quartiere termale.
L’obiettivo per il prossimo futuro è di rendere il sito visitabile, tramite la creazione di un parco aperto al pubblico, cui tutti, studiosi, appassionati e residenti della zona Valpolicella, guardano con orgoglio ed entusiasmo, nella speranza che queste nuove scoperte portino a una valorizzazione anche a livello di turismo culturale di un territorio già famoso per le sue bellezze naturali e i suoi prodotti vinicoli.
Siamo andati a scoprire tutti i segreti della Villa dei Mosaici:
Elisa Innocenti