Apertura e condivisione con uno sguardo proteso verso il futuro, oltre l’intesa storica che porterà a Verona, già dal prossimo anno accademico, un innovativo corso di laurea in Farmacia con sede nella Cittadella della Carità di Negrar. Può essere riassunto così il clima con cui il 14 febbraio si è insediato il Comitato paritetico di indirizzo istituito dall’università di Verona e dall’Ircss, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria che avrà il compito di monitorare le attività previste dall’accordo quadro firmato lo scorso 13 dicembre.
Il Comitato, che si è riunito per la prima volta al Sacro Cuore, è composto per l’università dal Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini, dal direttore generale, Federico Gallo, dal presidente della Scuola di Medicina e chirurgia, Giuseppe Lippi, dal direttore della scuola di dottorato, Alfredo Guglielmi. Per l’Irccs di Negrar i componenti sono invece il presidente, fratel Gedovar Nazzari, l’amministratore delegato, Mario Piccinini, il direttore sanitario, Fabrizio Nicolis, e il direttore amministrativo, Claudio Cracco. Erano presenti inoltre il delegato alla Didattica e allo sport, Federico Schena, il referente delle scuole di specializzazione di area sanitaria, Giovanni De Manzoni, il presidente del corso di laurea in Medicina e chirurgia, Cristiano Chiamulera, il referente del Rettore per i Rapporti con l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria per la creazione del corso di laurea in Farmacia, Giovanni Pizzolo, e il vicedirettore sanitario dell’Irccs di Negrar, Davide Brunelli.
Ormai mancano ancora pochi passaggi istituzionali e poi sarà ufficiale la possibilità di accesso per 60 matricole al corso di laurea in Farmacia, attraverso il nuovo test d’ingresso (Tolc), la cui data sarà fissata a breve. Si tratta di un percorso di studi innovativo, aderente ai requisiti della riforma dei corsi di laurea in Farmacia dettati dal decreto ministeriale 1147 del 2022, e ha l’obiettivo di creare farmacisti preparati a rispondere alle nuove esigenze del Servizio sanitario nazionale e dei cittadini. Quindi farmacisti del territorio in grado a fornire servizi in collaborazione con le Ulss e gli ospedali. Ma anche farmacisti ospedalieri esperti nell’ambito clinico e “professionisti del farmaco” impegnati nella ricerca di nuovi prodotti sempre più avanzati. Nel piano di studi sono presenti corsi curriculari inediti come quello sui radiofarmaci, grazie alla sinergia con l’Officina radiofarmaceutica dell’Ircss di Negrar. Inoltre il titolo magistrale abilita all’esercizio della professione, in quanto l’esame di Stato è integrato nella laurea.
Nel prossimo anno accademico la sede sarà a Verona, ma a partire da ottobre 2024 le lezioni si terranno a Negrar in una nuova palazzina ubicata all’interno della Cittadella della Carità, dove si trova anche l’ospedale. La struttura sarà dotata di aule didattiche idonee, laboratori, spazi per i docenti, per il personale tecnico-amministrativo, e per gli studenti. I lavori inizieranno il prossimo maggio, quando sarà anche firmato l’accordo attuativo per il finanziamento da parte dell’Ircss di Negrar di 8 posti di professore e ricercatore, che si aggiungeranno agli altri 7 messi a disposizione dall’ateneo.
Sempre sul piano della didattica la storica intesa tra l’università e l’Ircss di Negrar punta anche a sviluppare la rete formativa delle scuole di specializzazione di area sanitaria, contribuendo al numero dei medici specialisti da mettere a disposizione del SSN. A tal proposito il Sacro Cuore finanzierà 10 contratti per altrettanti medici specializzandi che effettueranno la loro formazione presso l’ospedale. A questi si aggiungono 4 borse di dottorato di ricerca nella macroarea Scienze della vita e della salute, con progetti condivisi.
“Questo è solo l’inizio di un percorso che proseguirà negli anni, oltre all’accordo che abbiamo sottoscritto e oltre a coloro che lo hanno voluto”, ha detto il Rettore Nocini. “Credo che vi siano ampie possibilità di allargare questa collaborazione. Penso, per esempio, a un corso di laurea in Audiologia e protesi foniatriche: i tecnici in questo campo sono “rari” e le persone sono costrette a percorrere chilometri per curarsi…”.
“Ci sono tutti i presupposti per ampliare i nostri ambiti di collaborazione, anche dal punto di vista delle strutture perché la palazzina che andremo a costruire (il progetto è già pronto) avrà spazi che consentiranno di ospitare altri corsi oltre a quello in Farmacia”, ha sottolineato l’amministratore delegato Piccinini. “Dobbiamo solo coniugare le reciproche esigenze. L’esigenza primaria dell’università è la formazione degli operatori sanitari. Ma è anche la nostra, perché anche noi vogliamo medici, infermieri, biologi, tecnici che garantiscano ai pazienti le migliori cure possibili. E vorremmo allargare questa opportunità anche agli studenti che provengono da Paesi in via di sviluppo, dove l’Opera Don Calabria è presente, affinché una volta formati possono, tornado in patria, essere una risorsa per quelle popolazioni”.
Contributo dell’ufficio stampa dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar