Un’esperienza in mare per esortare ad entrare a contatto con i propri “demoni interiori”. Muove da questa potente metafora l’iniziativa al via il 9 maggio, che ha visto salpare da La Spezia 11 persone con sclerosi multipla accompagnati da 2 psicologhe-psicoterapeute dell’università di Verona, 1 videomaker e 2 project manager di Tender to Nave, le quali faranno il loro rientro in porto il 13 maggio. L’iniziativa, grazie al supporto di donazioni di singoli pubblici e privati, nasce dalla sinergica collaborazione del progetto Esprimo con Tender to Nave Italia, la marina militare e l’Associazione italiana sclerosi multipla sede di Verona.
Il progetto Esprimo è coordinato da un gruppo di clinici e ricercatori afferenti al Centro regionale sclerosi multipla dell’ospedale di Borgo Roma dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, all’Unità operativa complessa di neurologia dell’ospedale di Arzignano e ricercatori afferenti al dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’università di Verona, impegnati da diversi anni nell’attività assistenziale e di ricerca nell’ambito della sclerosi multipla. Esprimo si occupa dal 2018 di supportare la resilienza di giovani con sclerosi multipla, favorendo l’adattamento alla malattia, l’inclusione sociale e combattendo lo stigma legato alla condizione di disabilità e fragilità.
Sulla nave sono previste varie attività di gruppo tutte all’insegna del modello biopsicosociale: si alterneranno attività marinaresche come la manovra del timone, il laboratorio dei nodi o la salita a riva ad attività di socializzazione o di rielaborazione dei vissuti psicologici legati alla malattia.
Il tema guida che ispirerà e darà significato alla navigazione è legato ad una metafora molto potente e largamente utilizzata nel modello di psicoterapia Acceptance and commitment therapy (Act). La metafora, scritta da Russ Harris e intitolata “Demoni sulla Barca”, si fonda precisamente sull’esperienza di navigazione, esortando ad entrare in contatto con i propri demoni intesi come stati interiori che arrecano sofferenza. Russ Harris e il Professor Presti (università Kore, Enna) collaborano all’adattamento della metafora al progetto. Fornisce una serie di spunti e di stimoli che toccano alcuni dei nodi centrali alla base dei principi di resilienza e benessere, ovvero la flessibilità psicologica, la capacità di accettare, di lasciare andare e di accogliere il cambiamento ancorandolo ai nostri valori più profondi. Il team di psicoterapeuti Esprimo ha realizzato una serie di attività esperienziali che permetteranno di trasporre in contesto realistico gli aspetti nucleari della metafora. Attraverso un percorso graduale, che prende avvio prima della navigazione e si concluderà dopo lo sbarco, i naviganti saranno invitati ad aprire la stiva, e riconoscere quali demoni si sono imbarcati con loro, ne osserveranno la forma, il contenuto e il modo in cui si relazionano. Si inviteranno poi i demoni a salire sul ponte e si noterà come si reagisce alla loro presenza, in che modo la rotta viene condizionata dalla lotta messa in atto per contenerli, per scacciarli o per difendersi da essi. Ci si allenerà a stare nella situazione, sul ponte tutti assieme, aprendo l’osservazione non giudicante a tutti gli elementi che compongono la realtà e che sono sempre lì, anche quando non ce ne si rende conto perché rapiti dal dialogo con i propri demoni. Si lavorerà per alleggerire il carico e tenere a bordo meno elementi possibili di “pesantezza”, per imparare ad accogliere, ma anche ad andare verso il cambiamento. Il percorso si concluderà con il tracciare o ritracciare la nuova rotta personale, visualizzando azioni di cambiamento incardinate ai reali personali valori.
Tutta l’esperienza sarà documentata dal videomaker allo scopo di realizzare un video-documentario teso a raccontare l’esperienza e ridurre lo stigma legato alla disabilità.
Altre Informazioni
Tender to Nave Italia e la Marina militare
La fondazione Tender to Nave Italia ha lo scopo di promuovere il mare e la navigazione come strumenti di educazione, formazione, abilitazione, riabilitazione, inclusione sociale e terapia a favore di associazioni non profit, Onlus, scuole, ospedali, servizi sociali, aziende pubbliche o private che promuovano azioni inclusive verso i propri assistiti e le loro famiglie. Dal 2007 combatte ogni forma di pregiudizio sulle disabilità e sul disagio sociale, al fianco di persone che, a causa di quel pregiudizio, rischiano di finire ai margini delle nostre comunità attraverso il “metodo Nave Italia”. Introdotto in via sperimentale su Nave Italia dal 2017, il “Metodo nave Italia” è indirizzato a persone con disabilità cognitive, deficit sensoriali, malattie genetiche, disagio psichico e sociale, nelle varie forme in cui esso si manifesta. Nel tempo il metodo Nave Italia si è rivelato efficace per elevare il benessere dei beneficiari, sviluppandone l’autostima e le capacità relazionali.
Il Brigantino
Capace di alloggiare fino a 22 ospiti oltre l’equipaggio, Nave Italia è per le sue dimensioni e la sua superficie velica, il veliero più grande al mondo nella categoria dei brigantini attualmente in servizio attivo di navigazione.
L’unità, varata nei cantieri navali Wiswa di Danzica nel 1993 per una compagnia olandese con il nome Swan fan Makkum, è stata usata come charter verso le Antille; nel 2007 è stata acquistata dalla fondazione Tender e viene gestita dalla marina militare per quanto riguarda l’equipaggio, composto da personale in servizio attivo.
© Photo credits Samuel Alexander Acevedo per The BB’s way