Un gesto simbolico per sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza della ricerca della verità. Si è tenuta venerdì 12 maggio la cerimonia di intitolazione dell’aula T5 del Polo Zanotto, a Davide Caprioli, il giovane veronese di 20 anni, studente universitario nell’allora facoltà di Economia e Commercio, che trovò la morte nella strage della stazione di Bologna, frutto della cosiddetta strategia della tensione.
A portare i saluti istituzionali sono stati Roberto Giacobazzi, prorettore di ateneo, Olivia Guaraldo, delegata del Rettore al Public Engagement, Giam Pietro Cipriani, direttore del dipartimento di Scienze economiche, Francesca Flori, presidente del Consiglio studentesco, e Elisa La Paglia, assessora alle Politiche educative e scolastiche del Comune di Verona. A seguire, Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Bologna, ha ripercorso il lungo e faticoso cammino per raggiungere la verità giudiziaria sulla strage. La cerimonia si è conclusa con il ricordo di Davide da parte della sorella Cristina Caprioli, da sempre impegnata a mantenere viva la memoria del fratello, e dei suoi compagni di scuola e amici che lo ricorderanno con il suono delle loro chitarre.
“La strage della stazione di Bologna è impressa nella memoria collettiva delle donne e uomini che hanno vissuto quel terribile periodo della storia italiana, disseminato di attentati terroristici e violenza politica”, ricorda il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini. “Sono passati più di quarant’anni da quando alle 10.25 del 2 agosto 1980 una bomba, collocata da militanti dell’estrema destra fascista, esplodeva nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna Centrale. Ne ho un ricordo nitido e terribile in quanto, per fatalità, mi trovavo in quel momento a Bologna in via dell’Indipendenza. Ricordare oggi il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra, che provocò 85 morti e oltre 200 feriti, significa innanzitutto contribuire alla creazione di una memoria condivisa di condanna di quella e delle altre stragi che colpirono il nostro paese in quel periodo”.
Come tante altre vittime, Davide stava rientrando dalle vacanze e si trovava nella stazione di Bologna in attesa del treno che lo avrebbe riportato, insieme alla fidanzata Ermanna e alla madre di lei, a Verona.
Già nel 2021, per commemorare Davide, e con lui tutte le vittime della strage di Bologna, il Magnifico Rettore, Pier Francesco Nocini, aveva accolto la proposta del Consiglio studentesco di dedicargli un murale collocato nell’atrio del polo umanistico. Adesso il murale verrà spostato all’interno dell’aula che l’ateneo, con approvazione del Senato accademico, ha voluto dedicare alla memoria di Davide; aula a fianco di quella intitolata ad Antonio Megalizzi, laureato dell’università di Verona e vittima del terrorismo jihadista nell’attentato di Strasburgo dell’11 dicembre 2018.
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