Sono quasi 8000 le domande presentate per iscriversi all’università di Verona. Si tratta di cittadine e cittadini di Paesi extra Ue che si sono candidati per le 20 borse di studio messe a disposizione dall’ateneo scaligero per permettere a studentesse e studenti particolarmente meritevoli di immatricolarsi a uno dei 10 corsi di laurea magistrali internazionali. A queste si sono aggiunte 2 borse biennali di 16 mila euro ciascuna, finanziate da un generoso e lungimirante imprenditore vicentino.
Le 7687 domande pervenute sono più del triplo rispetto a quelle dell’anno scorso e hanno comportato un consistente lavoro di selezione da parte delle commissioni. Le candidature sono quasi 400 volte quelle messe a bando e sono arrivate da più di 90 Paesi, per lo più Africa e Asia meridionale. Le vincitrici e i vincitori potranno vivere e studiare a Verona per due anni completamente spesati.
Importanti indicazioni si possono trarre sulla provenienza dei candidati: le domande vengono da tutti e 5 Continenti e i dati rivelano, inoltre, come l’università di Verona sia inclusiva e attenta a combinare internazionalizzazione e cooperazione internazionale: molte le candidature provenienti dal Pakistan (2786), dall’India (1238) e dall’Iran (1074) e c’è un incremento di quelle afghane (580 rispetto alle 67 dell’anno scorso); significative le 520 del Bangladesh, senza dimenticare le 1057 del Continente africano, con candidature più significative dalla Nigeria (336), seguita dal Ghana (185) e Etiopia (161); 59 le candidature del Kazakistan, 51 Russia, 14 della Bielorussia, 55 della Turchia , 32 della Siria, 39 dall’Azerbaigian, 21 del Libano, 17 del Vietnam, 16 dello Sri Lanka, 12 dell’Indonesia, 12 dell’Iraq, 10 della Giordania.
L’ateneo risulta attrattivo anche negli Stati più remoti del mondo con 3 candidature da Palau, un piccolissimo stato insulare sperduto nell’Oceano Pacifico, 3 dalle Barbados e una dalle Isole Falkland.
Gli immatricolati non UE all’università di Verona sono in costante aumento; si è passati dai 46 dell’anno accademico 2019/2020 ai 118 di quest’anno. Una conferma, dunque, della forte attrattività dell’ateneo scaligero all’estero grazie alla politica intrapresa dal Magnifico Rettore e dalla Governance negli ultimi tre anni per rafforzare i rapporti internazionali e far conoscere l’ateneo nei Paesi stranieri.