Dal 6 ottobre al 7 aprile 2024 il progetto Girolamo Dai Libri, circa 1501 prende vita in due mostre: l’esposizione Ospiti in Galleria al Museo di Castelvecchio, assieme a quella dal titolo Ricerca e Didattica, che ha contestualmente luogo presso la Biblioteca centrale “Arturo Frinzi” dell’università di Verona. Queste iniziative costituiscono la tappa conclusiva di un percorso che vede la collaborazione della Fondazione Cariverona, del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università di Verona e dei Musei Civici, con il Museo di Castelvecchio.
Fulcro del progetto sono due dipinti raffiguranti San Pietro e San Giovanni evangelista, realizzati attorno al 1501 dal pittore e miniatore Girolamo Dai Libri per la cappella della Maestà della chiesa di Santa Maria in Organo, e poi dispersi in età moderna sul mercato antiquario prima di essere recuperati nel 2007, grazie a un accorto acquisto da parte di Fondazione Cariverona. L’occasione di questa importante collaborazione ha suggerito un ripensamento temporaneo del percorso espositivo della Galleria dei Dipinti del Museo di Castelvecchio, nell’ottica di un museo dinamico, capace di riorganizzare parte delle proprie collezioni per sviluppare una riflessione attorno a un periodo particolarmente vivace del panorama pittorico veronese, quello a cavallo tra i due secoli, che rappresenta anche uno snodo cronologico fondamentale all’interno del percorso di Girolamo Dai Libri. L’esposizione Ospiti in Galleria offrirà inoltre nuove attività didattiche e visite guidate pensate per adulti e famiglie che verranno condotte dalla Segreteria Didattica dei Musei Civici di Verona e dagli studenti dell’Università degli Studi di Verona.
La mostra didattica “Girolamo dai Libri, circa 1501. Ricerca e didattica“, tenuta negli ambienti della Biblioteca Frinzi, ha invece lo scopo di illustrare al pubblico il percorso svolto all’interno del corso universitario del professor Fossaluzza “Opere in mostra“. A partire dagli elaborati redatti dagli studenti stessi e percorrendo le direzioni e le prospettive di analisi che si possono intraprendere guardando ai due dipinti, la mostra intende esporre i momenti e i metodi della disciplina storico-artistica e restituire al pubblico di utenti e cittadini un’immagine quanto più completa e trasversale sulle due opere.
Gli esiti del percorso di ricerca e valorizzazione, con gli atti della giornata di studi e approfondimenti specifici dedicati alle mostre, saranno divulgati nel volume Girolamo dai Libri circa 1501, in pubblicazione entro i primi mesi del 2024.
Il progetto è stato presentato il 5 ottobre nella sala polifunzionale della Fondazione Cariverona. Sono intervenuti l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, la direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi, il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, per l’Università degli Studi di Verona Arnaldo Soldani e la coordinatrice Sistema Bibliotecario Daniela Brunelli, i curatori della mostra Luca Fabbri e Giorgio Fossaluzza e la direttrice di Urbs Picta Jessica Bianchera.
“Un progetto di grande rilevanza, seppure con una quantità limitata di opere limitata sia nel numero che nelle dimensioni e che mette in mostra l’opera di un grande miniatore, che lavora sul piccolo, e che ci fa vedere tutta quella che è la filiera della conservazione, tutela e valorizzazione delle opere d’arte – ha affermato l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Un progetto a tutto tondo, che parte dal recupero delle opere andate perse, prosegue con la loro conservazione e arriva allo studio. valore aggiunto è il coinvolgimento dell’Università, non solo come ricerca scientifica ma anche come dati condivisi con gli studenti. Il progetto prosegue con l’attività espositiva nelle sale del Museo di Castelvecchio. Ringraziamo tutte le realtà coinvolte e aspettiamo i cittadini veronesi fino ad aprile per scoprire queste opere”.
“Vorrei evidenziare il valore di questo progetto di rete per la conoscenza, la formazione e la conservazione – ha detto la direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi -. Ci sono tutti gli elementi che dovrebbe avere il museo di oggi per la comunità. Per questo motivo abbiamo colto l’opportunità di lavorare a fianco di studiosi e giovani, a cui si aggiunge Fondazione Cariverona, che da sempre accompagna i progetti dei Musei Civici. È doveroso restituire un patrimonio al pubblico e dare la possibilità di vederlo, un impegno che ci prendiamo dando il massimo apporto”.
“Come Fondazione – ha spiegato il presidente Alessandro Mazzucco – abbiamo sempre creduto fermamente nel ruolo che la cultura, scientifica e umanistica, può svolgere nello sviluppo del territorio. Per questo motivo, negli anni, abbiamo promosso e sostenuto con convinzione iniziative che potessero contribuire a valorizzare il patrimonio della città, favorendo la creazione di reti, la formazione di comunità coese e lo sviluppo di nuove competenze. Lo testimonia bene la storia legata alle due opere recentemente restaurate di Girolamo Dai Libri: attorno a questi dipinti, proprietà della Fondazione, è progressivamente nata una fitta rete di collaborazioni, che ci ha portato a fare squadra e lavorare insieme nell’interesse del bene comune”.
“Innanzitutto porto i saluti del Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini che ha seguito questo progetto fin dall’inizio – ha detto il direttore del dipartimento di Culture e civiltà Arnaldo Soldani -. Si tratta di un progetto che si inserisce in un accordo quadro tra l’ateneo e Fondazione Cariverona, che prevede numerose attività riguardanti la collezione di opere d’arte della Fondazione, sia arte antica che moderna. Questo progetto, in particolare, si sviluppa su due assi, da una parte il restauro delle opere, dall’altro la componente di ricerca e di didattica, e infatti, sono state coinvolte studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in Arte”.
“Da anni – ha spiegato la direttrice del Sistema bibliotecario di ateneo Daniela Brunelli – le due biblioteche centrali Frinzi e Meneghetti accolgono mostre ideate e promosse dalla comunità accademica, spesso insieme a realtà culturali del territorio. Testimonianza di tale dialogo è il progetto dedicato a Girolami dei Libri che vede la restituzione alla città di alcune opere di rara bellezza, che a Castelvecchio saranno in ideale dialogo con alcuni dipinti che un tempo si trovavano nell’ex convento di San Francesco di Paola, oggi sede della Frinzi. Inoltre, come testimonia il cognome, per il maestro occuparsi di libri è un mestiere di famiglia e nelle opere prese in esame i protagonisti recano in mano un libro. Gli diamo quindi il benvenuto, sperando che tra i libri moderni non si trovino troppo a disagio”.
“Si tratta di un progetto molto coinvolgente per me, tutti noi mettiamo le nostre competenze a servizio e non abbiamo fatto altro che assecondare il percorso di comunicazione di queste due opere – ha aggiunto Giorgio Fossaluzza, docente di Storia dell’arte moderna in ateneo -. Da sottolineare, poi, il coinvolgimento delle nostre studentesse e studenti, che hanno avuto la possibilità di studiare queste opere da vicino, a tu per tu, senza mediazioni o limitazioni”.
Contributo ufficio stampa Comune di Verona