Ancora una volta Verona accoglie al Teatro Camploy compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Otto giorni di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli in inglese) provenienti da Ucraina, Stati Uniti, Georgia, Iran e Polonia, Repubblica Ceca, Francia, Regno Unito e Taiwan. Va in scena dal 22 al 29 agosto, sempre alle ore 21, la quarta edizione del Verona Shakespeare Fringe, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona, il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero, e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale.
Il programma, inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, festival multidisciplinare del Comune di Verona realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto, prevede 8 titoli, di cui 7 in prima nazionale, selezionati per l’originale sperimentazione con cui reinventano l’opera di Shakespeare, arricchendo l’offerta culturale cittadina all’insegna della dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.
“Un progetto internazionale, multilingue e multiculturale di alto livello artistico – afferma l’assessora alla Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini – realizzato in sinergia tra il Comune, il Centro di ricerca Skenè dell’Università di Verona e la maggiore organizzazione teatrale del territorio veneto. Questa sinergia amplia l’offerta di spettacolo della città in chiave internazionale, dimostrando che Shakespeare per Verona va molto oltre le visite al balcone di Giulietta.
Da due anni Shakespeare Fringe Festival è l’unica realtà italiana a far parte dell’European Shakespeare Festivals Network, che riunisce i più importanti festival shakespeariani d’Europa. Questo ha richiesto un supporto aggiuntivo, per cui abbiamo voluto coinvolgere il Teatro Stabile del Veneto che è l’unico teatro nazionale a livello regionale. Infine, siamo particolarmente lieti che la rassegna si svolga al Teatro Camploy, portando cultura di elevato profilo nel cuore del quartiere di Veronetta”.
“Siamo anche quest’anno pronti a dare una mano, a fare rete e a costruire nuove progettualità – spiega Giampiero Beltotto Presidente Teatro Stabile del Veneto – Abbiamo visto già dallo scorso anno quanto siamo utili al teatro veronese portando in città la nostra esperienza per quanto riguarda l’organizzazione, la promozione e la produzione di nuovi spettacoli. Allo stesso modo questo Festival continua a dare un respiro internazionale. Vorremmo che il Veneto diventasse il palcoscenico dell’eccellenza del teatro europeo”.
“Un progetto multiculturale, multidisciplinare e multilinguistico” – aggiungono Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato del Centro Skenè, Università di Verona – che con approcci diversi e coniugando stili e tradizioni da tutto il mondo propone riletture delle opere shakespeariane in chiave sperimentale e innovativa, affrontando temi che continuano ad avere un ruolo centrale ai giorni di oggi su un piano transnazionale.
“Fino a qualche anno fa l’Estate Teatrale Veronese non aveva una sezione internazionale – ha concluso Carlo Mangolini Direttore Estate Teatrale Veronese – abbiamo creduto nel Fringe Festival e, ora, vorremmo che dal Camploy potesse crescere sempre di più. Quest’anno vedremo tante prime mondiali di altissimo livello, un’opportunità per veronesi, turisti e nuove generazioni. Per questa quarta edizione di Verona Shakespeare Fringe abbiamo selezionato otto spettacoli provenienti da tutto il mondo ”
Il Fringe sarà inaugurato giovedì 22 agosto con Comey of Errors della compagnia Ucraina Kyiv National Academic Molodyy Theatre, per la seconda volta a Verona dopo aver debuttato al Camploy nel 2022 con Sogno di una Notte di Mezza Estate riscuotendo grande successo. Esilaranti equivoci, giochi degli errori di plautina memoria e incomprensioni intratterranno il pubblico in un viaggio attraverso il Mediterraneo, dalla Sicilia a Efeso.
Si proseguirà venerdì 23 agosto con Prospero’s Black Box, un originale monodramma della statunitense Proboscis Theatre Company che esplora il rapporto tra umanità e intelligenza artificiale con l’inatteso dialogo tra il Prospero shakespeariano e Geoffrey Hinton, “padrino dell’IA”. In questo viaggio di un’ora, il clown si imbatterà nella “Scatola Nera” (un algoritmo talmente complesso che nemmeno i suoi inventori ne comprendono il funzionamento) e difenderà la sua essenza umana in un mondo fatto di realtà virtuale e intelligenza artificiale.
Sabato 24 agosto, sarà la volta di Hamlet della compagnia georgiana Movement Theatre. Questa rivisitazione della celeberrima tragedia di vendetta shakespeariana si articola come un mimodramma in un mondo al contrario, con echi di attualità politica in un vortice di intrighi, slealtà, pazzia e vendetta. Amleto affronta l’assenza d’amore toccando le corde dei sentimenti e delle emozioni più profonde.
Per l’appuntamento di domenica 25 agosto, invece, l’azione si sposta nel mondo dei rituali sud-iraniani con il Macbeth Zar della compagnia iraniano-polacca Titowak diretto da Ebrahim Poshtkoohi. Intrecciando il misticismo del rituale Zaar tradizionalmente praticato per esorcizzare gli spiriti maligni, stili performativi orientali (come lo Kathakali, il Kabuki, e il Butoh) e la tradizione della Commedia dell’Arte, lo spettacolo offre un’esperienza multisensoriale, con una colonna sonora che combina influenze musicali iraniane, giapponesi e africane, sottolineando l’universalità della tragedia di Shakespeare con la forza di una produzione artistica multiculturale.
Lunedì 26 agosto ci si immergerà nelle sonorità della musica elisabettiana, che fonde canti popolari e testi originali composti per le opere shakespeariane con l’autore, cantautore e musicista Daniel Zappi. Dal Sogno di una Notte di Mezza Estate a Molto Rumore per Nulla, da Otello a Cimbelino e La Dodicesima Notte, ogni pezzo è concepito come parte di un viaggio emotivo nei drammi di Shakespeare, interpretati con la voce, la chitarra, il mandolino, il piano e le percussioni.
Martedì 27 agosto, la compagnia francese Footsbarn Travelling Theatre presenta in chiave moderna La Dodicesima Notte di Shakespeare, esplorando questioni di genere e immigrazioni fondamentali per il mondo di oggi. Questo spettacolo esplora il tema dell’identità di genere che le generazioni più giovani stanno portando all’attenzione del mondo. La perturbante somiglianza tra Sebastian e Viola mette in evidenza la fluidità di genere in giochi identitari che decostruiscono rigide contrapposizioni binarie.
Il multipremiato Richard III (A One-person Show), creato del regista Kolbrun Bjort Sigfusdottir e dall’attrice britannica Emily Carding nel 2014, andrà in scena mercoledì 28 agosto. Lo spettacolo è un coraggioso ed intrigante monodramma che esplora i limiti della performance teatrale, coinvolgendo il pubblico a prendervi parte nei ruoli dei vari personaggi presenti alla festa di Riccardo, eliminando completamente la quarta parete, in una produzione che risulta eccitante, intima e toccante
Per concludere, giovedì 29 agosto, lo straordinario Wu Hsing-kuo della compagnia Contemporary Legend Theatre di Taiwan proporrà il suo sorprendente King Lear, una brillante fusione tra tradizione e avanguardia, Oriente e Occidente, teatro d’opera e fisico. Traducendole in un monodramma, Wu attraverso lo jingju, la danza moderna, canzoni originali e la filosofia orientale, destruttura le trame di Shakespeare intrecciandovi la propria unica esperienza artistica multidisciplinare e multiculturale.
Fondato nel 2021 da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato, del Centro Skenè dell’Università di Verona, in collaborazione con David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John Blondell, del Westmont College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Verona Shakespeare Fringe rientra oggi sotto la direzione artistica di Carlo Mangolini, e si avvale della consulenza scientifica di John Blondell e di tutto il Centro Skenè.
Il Fringe è l’unico partner italiano dell’European Shakespeare Fringe Network, la rete che riunisce i principali festival europei tematici, ed è parte integrante della Summer School “Shakespeare e il Mediterraneo” organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio di La commedia degli errori e Dodicesima notte. Nel corso delle sue quattro edizioni ha visto un successo crescente di pubblico e attenzione a livello internazionale e costituirà parte del programma del World Shakespeare Congress del 2026 organizzato dal Centro Skenè.
I biglietti sono in prevendita sul sito www.boxol.it e al Box Office di via Pallone. Ingresso a 10 euro, ridotto a 8 euro per under 26 e over 65.
Tutte le informazioni sono disponibili sui siti:
https://www.spettacoloverona.it/eventi/evento/verona-shakespeare-fringe-festival-2/
https://skene-veronashakespearefringefestival.dlls.univr.it/2024-edition-2/
Contributo ufficio stampa Comune di Verona