L’università di Verona si confronta sempre di più con le eccellenze mondiali sul piano della ricerca e della formazione. Le novità e le innovazioni profuse negli anni hanno permesso all’ateneo scaligero di scalare le graduatorie globali.
A confermarlo i risultati dell’istituto internazionale dall’Academic Ranking of World Universities, Arwu, di Shanghai che anche quest’anno ha realizzato un focus speciale sugli atenei con un dipartimento o una scuola dedicati allo Sport e Verona ha ottenuto il quarto posto generale con l’area di Scienze motorie rappresentata dal dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento e dal Centro di ricerca sport, montagna e salute.
Una posizione di assoluto rilievo, su 300 istituzioni di tutto il mondo, con il punteggio totale di 73.5 su 100 e un lusinghiero 99.8 per le pubblicazioni, in base a dati citazionali che testimoniano la diffusione della ricerca veronese sul movimento nella comunità scientifica internazionale. Ciò rende l’area di Scienze motorie scaligera la prima italiana nel Global ranking of Sport science schools and departments.
La Academic Ranking of World Universities, Arwu utilizza sei indicatori oggettivi tutti correlati con la produzione scientifica per classificare le università del mondo, tra cui il numero di ricercatori altamente citati, numero di articoli pubblicati su riviste scientifiche e numero di articoli indicizzati.
“Un ulteriore miglioramento in questa classifica dedicata alle Scienze dello Sport che ci rende particolarmente orgogliosi”, commenta il delegato alla Didattica e allo Sport, Federico Schena, “la cui importanza è ancora maggiore in quanto si basa unicamente sulle pubblicazioni scientifiche, confermando l’ottima qualità della ricerca del nostro ateneo e l’impegno di docenti e ricercatori delle Scienze motorie. In pochi anni abbiamo scalato posizioni, arrivando a un lusinghiero quarto posto, primi in Italia, con una valutazione del 99,8 su un massimo di cento, per quanto riguarda il numero di pubblicazioni e valori molto elevati anche nei rimanenti indicatori. Nell’ultimo anno ci siamo avvicinati moltissimo a chi ci precede in classifica, le università di Oslo e Copenaghen, e siamo quindi pronti a tentare il sorpasso puntando anche all’interesse che le ricerche sullo sport riceveranno dai prossimi appuntamenti internazionali, in particolare i giochi olimpici estivi ed ancora di più quelli invernali che faranno tappa anche a Verona”.
Elisa Innocenti