E’ ormai un appuntamento immancabile dell’estate veronese e anche quest’anno il Verona Shakespeare Fringe Festival, che si è tenuto al Teatro Camploy dal 22 al 29 agosto, ha richiamato moltissimi spettatori.
Si tratta di un’iniziativa che è frutto della collaborazione fra il Centro interdipartimentale Skenè dell’università di Verona, il Comune di Verona – Estate Teatrale Veronese e il Teatro Stabile del Veneto. Il Festival, che partecipa allo European Shakespeare Festival Network (ESFN) sin dalla sua seconda edizione, ha richiamato circa 1.400 spettatori in otto giorni, con una media di oltre 150 presenze a serata e ha visto la partecipazione di otto compagnie all’insegna dell’internazionalità, del multilinguismo e del multiculturalismo: dalla Georgia agli Stati Uniti, dall’Ucraina alla Francia, alla Repubblica Ceca, al Regno Unito e Taiwan.
Il Festival si è aperto con una première della Commedia degli Errori proposta dalla compagnia ucraina Molodyy Theatre che aveva già entusiasmato il pubblico del Verona Shakespeare Fringe nel 2022 e che ha proposto un’interpretazione originale e dinamica dell’opera shakespeariana, sottolineandone in particolare gli elementi multiculturali. Sono seguiti, poi, spettacoli di mimodramma e musica, nonché solo performances, che hanno portato sul palco altre opere celebri di Shakespeare, dalla Tempesta e Macbeth alla Dodicesima Notte ad Amleto e Riccardo III, fino alla magistrale messinscena di King Lear da parte del celeberrimo maestro Wu Hsing-kuo della Contemporary Legend Theatre, brillante fusione tra tradizioni occidentali e orientali, teatro d’opera e fisico. Gli spettacoli si sono distinti per l’originalità delle prospettive e per il coinvolgimento del pubblico, spesso chiamato ad interagire con gli artisti in prima persona, un aspetto che ha generato grande entusiasmo nei presenti.
Il Festival si è svolto negli stessi giorni della Summer School “Shakespeare and the Mediterranean” – The Comedy of Errors and Twelfth Night organizzata dal Centro interdipartimentale Skenè con il patrocinio del Comune di Verona e in collaborazione con lo Shakespeare Institute (Università di Birmingham) e lo Shakespeare Birthplace Trust, l’Università di Cambridge, la Faculty of Dramatic Arts (FDU) di Belgrado, la Guildford School of Acting della Università del Surrey e lo Westmont College, Santa Barbara California.
La Summer School ha accolto 70 partecipanti internazionali provenienti da tutto il mondo, dal Portogallo, dalla Danimarca, dal Montenegro, da Israele, dalla Cina, dalla Russia, dalla Spagna e dall’USA, oltre che dall’Italia. Gli studenti erano divisi in tre gruppi; il gruppo A, con un programma dedicato alla critica shakespeariana con illustri relatori quali Sir Stanley Wells e Paul Edmondson (Shakespeare Birthplace Trust), Tania Demetriou (Università di Cambridge), Jason Lawrence (Università di Hull), David Schalkwyck (Università Queen Mary); il gruppo B, diretto da Jaq Bessell (GSA) e da Andrea Coppone; e il gruppo C, con un programma incentrato sull’apprendimento delle tecniche di videomaking e storytelling di eventi teatrali condotto da Alberto Rizzi e Petra Bjelica. La Summer School si è conclusa con un saggio degli studenti del gruppo B ispirato a The Comedy of Errors (coordinati dai loro docenti), che hanno presentato una suggestiva interpretazione di teatro fisico.
Come in occasione delle precedenti edizioni della Summer School, anche questa quarta edizione vedrà la pubblicazione di un volume che raccoglierà i contributi dei relatori al gruppo A unitamente a una selezione dei migliori studi prodotti dai partecipanti. I volumi precedenti, dedicati, rispettivamente, a Romeo and Juliet (2022), The Tempest (2023) e Antony and Cleopatra (2024) sono stati pubblicati nella collana online Skenè. Studies I e sono raggiungibili al seguente indirizzo: http://textsandstudies.skeneproject.it/index.php/TS/catalog/series/Studies-1
Elisa Innocenti