Oggi il tumore al pancreas è la quarta causa di morte nel mondo occidentale. Nel nostro Paese si registrano ogni anno 14.000 casi di questa neoplasia, per la quale non esiste ancora una terapia risolutiva, soprattutto negli stadi più avanzati.
Giovedì 21 novembre, alle 14, nell’aula Smt.11 del polo universitario di Santa Marta (via Cantarane 24), l’Istituto del Pancreas di Verona incontrerà la cittadinanza per un evento di sensibilizzazione promosso dall’università di Verona e dall’Aoui in occasione del world pancreatic cancer day. I maggiori esperti del settore, insieme ad alcuni pazienti e ai loro famigliari, si confronteranno sulle cure e le terapie più innovative, sulle nuove ricerche scientifiche, sui servizi offerti per la diagnosi e sulle opportunità di prevenzione. Al termine dell’evento, alle 18.15, il Palazzo della Gran Guardia si illuminerà di viola, colore simbolo della lotta contro questa malattia.
Secondo il rapporto 2023 curato, tra gli altri, dall’associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e dall’associazione italiana dei registri tumori (Airtum), nel 2023 le nuove diagnosi sono state circa 14.800 con una prevalenza di donne (8000). Nel 2022 i decessi sono stati 14.900 mentre la sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell’11% negli uomini e 12% nelle donne. Le persone viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore del pancreas sono 21.200. Numeri che fanno capire la pericolosità di una malattia molto insidiosa perché spesso è silente e non si manifesta con alcun sintomo.
Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio maggiormente associato alla probabilità di sviluppare un carcinoma pancreatico. Altri fattori di rischio sono rappresentati dall’obesità, dalla ridotta attività fisica, dall’elevato consumo di alcol e di grassi saturi, e dalla scarsa assunzione di verdure e frutta fresca. Tra le patologie d’organo sono considerate condizioni di rischio la pancreatite cronica, il diabete mellito e la pregressa gastrectomia. Una storia familiare viene rilevata in circa il 10% dei pazienti e, in alcuni casi, rientra nel contesto di sindromi ereditarie quali la sindrome di Peutz-Jeghers, le sindromi legate alle mutazioni dei geni della famiglia Brca, la sindrome della pancreatite ereditaria e la sindrome di Lynch.
Meno del 20% dei pazienti è candidabile a una chirurgia con intento “curativo”, con una sopravvivenza a 5 anni di circa il 20%. Nei pazienti sottoposti a chirurgia, la chemioterapia adiuvante migliora la sopravvivenza globale, raggiungendo percentuali di sopravvivenza a 5 anni di oltre il 40%. Seppur più lentamente, progressi importanti si registrano anche nel trattamento della malattia inoperabile, con l’introduzione di nuovi farmaci (ad esempio derivante dall’applicazione delle nanotecnologie), nuove strategie di combinazione tra diversi trattamenti e nuovi marcatori biologici in grado di predire l’evoluzione della malattia e fornire nuovi bersagli terapeutici.
L’80% dei pazienti curati nell’Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aoui) di Verona provengono da fuori regione. L’assistenza sanitaria garantita dall’Aoui è ormai consolidata sia per i pazienti sottoposti a trattamenti oncologici, sia per quelli destinati alla chirurgia: alle Uoc di Oncologia, diretta da Michele Milella e di Chirurgia del Pancreas, diretta da Roberto Salvia, si affiancano le Uoc di Anatomia Patologica, diretta da Aldo Scarpa, per la profilazione genomica della malattia e le Uocdi Gastroenterologia diretta da Luca Frulloni e Radiologia di Borgo Roma e borgo Trento guidate da Giancarlo Mansueto e Giovanni Puppini per la caratterizzazione diagnostica e la stadiazione.
La presa in carico del paziente con tumore al pancreas è gestita dal gruppo multidisciplinare Gompa (Gruppo oncologico multidisciplinare pancreatico) che analizza i casi più complessi con il contributo di tutti gli specialisti. Inoltre, nei diversi reparti, l’assistenza ai pazienti è integrata dalla presenza di 3 psicologi, 2 nutrizionisti e 1 chinesiologo.
Diverse associazioni di pazienti collaborano da tempo con i medici Aoui. Tra queste gli Amici del Pancreas, costituita nel 2014, per l’aiuto ai malati e ai loro familiari: tra le attività promosse da Amici del Pancreas, la borsa di studio “A.Turati” e la musicoterapia in reparto con incontri settimanali; la Fondazione Nadia Valsecchi, nata nel 2015, ha come missione principale il sostegno alla ricerca scientifica e la sensibilizzazione sulla malattia: infatti, grazie ai fondi raccolti nel 2023, saranno consegnati due assegni a sostegno della ricerca scientifica, uno all’Università di Verona e uno all’Ospedale San Raffaele di Milano.
L’evento, moderato dalla giornalista Angiola Petronio, si aprirà con l’introduzione da parte di Michele Milella, Aldo Scarpa, Roberto Salvia, Mirko D’Onofrio e Antonio Amodio dell’Istituto del Pancreas di Verona.
A seguire gli esperti affronteranno diversi temi che spazieranno da una panoramica dei vari tipi di tumore esistenti, a come riconoscere i primi sintomi della malattia, dalle opzioni di intervento chirurgico, alla chemioterapia e alle cure palliative. Saranno poi affrontati gli aspetti psicologici, l’importanza della dieta e dell’attività fisica e sarà, infine, dato spazio alla testimonianza di alcuni pazienti.
Durante l’evento, in collaborazione con il Cenacolo della Cultura e della Scienza, verranno consegnati alcuni premi per la ricerca e l’innovazione intitolati alla memoria di Claudio Bassi, prematuramente scomparso lo scorso anno.
L’evento è promosso in collaborazione con il Comune di Verona, la Rete Cittàsane, gli Amici del pancreas, il Progetto Convivio e l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Verona e con il supporto di Team S2B e Enoteca Dal Zovo.
Sara Mauroner
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