Un progetto fotografico che valorizza le differenze, le storie e le speranze quotidiane di 22 persone straniere residenti a Verona. Da giovedì 13 marzo a giovedì 3 aprile, nell’atrio del polo Zanotto, sarà visitabile la mostra “Guarda te” di Fondazione San Zeno con scatti del fotografo Tiziano Zatachetto, in arte Zatac. In occasione della Settimana d’azione contro il razzismo, il 20 marzo alle 18 si terrà una speciale visita guidata con le testimonianze dei protagonisti del progetto.
La mostra realizzata da Fondazione San Zeno è promossa dalla Cooperazione allo sviluppo internazionale dell’università di Verona in collaborazione con il gruppo Radici dei Diritti e la Fondazione San Zeno.
“Accoglienza, apertura ed espansione sono linee strategiche dell’università di Verona, che la nostra commissione traduce in azioni concrete per sostenere giovani provenienti da aree geografiche a rischio, sviluppare conoscenze e competenze su questioni urgenti a livello nazionale e internazionale, e sensibilizzare la comunità universitaria e cittadina su aspetti legati alla convivenza e al futuro dei contesti di vita a diversi livelli di scala – dichiara Emanuela Gamberoni, referente del magnifico rettore alla Cooperazione allo sviluppo internazionale. “In questo quadro abbiamo accolto la mostra “Guarda Te”; essa, infatti, attraverso i linguaggi visuali che utilizza, è senza dubbio una risorsa potente per interrogarci sui modi di sentire e pensare il mondo e le persone, nonché per ricordarci valori irrinunciabili e urgenti quali dignità e pace per tutte e tutti nelle singole e collettive quotidianità.”
“Ogni studentessa e studente porta con sé un mondo fatto di lingue, radici e attraversamenti – afferma Rita Ruffoli, direttrice della Fondazione San Zeno – nelle scuole e nelle università, questi mondi si incontrano, si intrecciano e si trasformano. “Guarda Te” nasce proprio per dare spazio a questo dialogo, per interrogarsi su cosa significhi appartenere, varcare confini e abitare più culture. Con questa mostra, vogliamo offrire a studentesse e studenti uno sguardo che li riguarda da vicino, perché il futuro si costruisce riconoscendosi nell’altro. L’università e la scuola sono i luoghi perfetti per costruire, insieme, un futuro senza barriere”.
Sara Mauroner