“Il codice va letto come uno spartito di musica, cercando le armonie e le consonanze perché il suono sia unico e sinfonico.” Questa è la chiave di lettura ideale del manuale di istituzioni di Diritto civile di Alberto Trabucchi, già docente di Diritto civile per oltre quarant’anni all’università degli studi di Padova, avvocato e giudice della Corte di Giustizia europea.
Lo ha affermato Giuseppe Trabucchi, docente di Diritto commerciale all’università di Verona, durante la presentazione della cinquantesima prima edizione del manuale, tenutasi il 7 marzo nella sala Bresciani Alvarez del municipio di Padova. Tra i relatori erano presenti Andrea Colasio, assessore alla cultura del comune di Padova, e i curatori del manuale: lo stesso Giuseppe Trabucchi, Stefano Delle Monache, docente dell’università di Padova, Stefano Troiano e Mauro Tescaro, del dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Verona.
Durante l’evento, l’assessore alla cultura ha annunciato che la città di Padova intitolerà un luogo di interesse culturale al professore Alberto Trabucchi, autore del volume, per celebrare la sua memoria come professore universitario e formatore di generazioni di studiosi, ricordandone la pluralità dei profili scientifici e professionali. “È il rapporto tra diritto e società,” ha evidenziato Colasio commentando l’opera, “che ha animato la vita del Maestro per antonomasia e che anima il testo che ne conserva l’insegnamento, dopo ottantatré anni dalla prima edizione, facendone strumento del bene comune.”
Giuseppe Trabucchi ha poi spiegato la scelta della sede di Padova per presentare la cinquantesima prima edizione del manuale di istituzioni di Diritto civile. “Alberto Trabucchi rappresenta un’istituzione per la città di Padova, avendo insegnato Diritto civile dal 1942 al 1982 e formato migliaia di studenti. Ma Alberto Trabucchi è un’istituzione anche per gran parte dei giuristi italiani, poiché il Manuale è stato adottato in numerose università italiane sin dall’inizio. È inoltre un’istituzione per l’Europa, essendo stato giudice e avvocato generale alla Corte di Giustizia delle comunità europee dal 1962 al 1976, durante la nascita del diritto europeo.” Trabucchi ha ricordato il contributo determinante del professore nella sentenza Van Gend & Loos del 1963, che ha affermato l’applicazione diretta delle norme del Trattato di Roma ai cittadini europei, stabilendo che queste norme prevalgono su quelle nazionali in caso di conflitto. “Con la sentenza Van Gend & Loos è stata posta la prima pietra della costruzione del diritto europeo comune, da cui è nata l’Europa di oggi.”
Il professor Trabucchi ha inoltre delineato le caratteristiche del metodo didattico del Manuale: “Non si tratta di semplificare i concetti, ma di una mediazione culturale tra una profonda conoscenza del diritto e il bisogno degli studenti di comprendere lo spirito del diritto e la sua funzione nella società. Nel manuale non ci sono formalismi né deduzioni formalistiche, ma una dedizione a suscitare nello studente l’intuizione della grandezza del pensiero giuridico orientato verso i grandi valori della Costituzione. Il manuale insegna a ragionare da giuristi e a pensare da legislatori.”
Stefano Delle Monache, confrontando l’edizione del manuale su cui ha studiato con la cinquantesima prima edizione, ha commentato l’attualità del metodo didattico di Alberto Trabucchi: “Ciò che è costante è la solida trama concettuale, il linguaggio chiaro e lo stile discorsivo, in grado di far emergere i nessi del sistema del diritto civile. Le novità sono gli affinamenti, le integrazioni e gli ampliamenti normativi, giurisprudenziali e dottrinali che rendono l’opera adeguata alla modernità.”
Anche Stefano Troiano ha sottolineato la modernità del Manuale, in particolare per l’integrazione del diritto europeo nel diritto privato: “Il ruolo di Alberto Trabucchi come giudice e avvocato generale presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea si riflette nella struttura del testo. L’impegno delle nuove edizioni è quello di restare fedeli allo spirito di apertura alla dimensione europea, approfondendo l’europeizzazione del diritto privato.”
Infine, Mauro Tescaro ha parlato della novità editoriale del Manuale Breve: “Il manuale breve è uno specchio del manuale maggiore, conservandone la trama concettuale e lo stile narrativo, arricchito da schemi e mappe concettuali. I due manuali si pongono in un rapporto di complementarità funzionale, adattandosi alle esigenze dei diversi contesti e del corpo studentesco.”
SM