È con gioia e soddisfazione che l’università di Verona ha celebrato, giovedì 11 dicembre, nella Sala Barbieri di Palazzo Giuliari, la laurea del primo studente arrivato in Ateneo attraverso i corridoi universitari per studenti rifugiati del programma Unicore – University Corridors for Refugees, promosso da UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in collaborazione con 37 università italiane. Si tratta di Apollo Pach, originario del Sud Sudan e rifugiato in Kenya, giunto a Verona nell’autunno del 2023 grazie all’edizione 5.0 del progetto.
La cerimonia, cui hanno partecipato la rettrice Chiara Leardini e la referente alla Cooperazione internazionale allo sviluppo, Stefania Pontrandolfo, non è solo l’occasione per festeggiare un singolo successo, ma anche un momento di restituzione pubblica delle molte progettualità che l’Università porta avanti per l’accoglienza di studenti e studiosi rifugiati o a rischio, in collaborazione con una vasta rete di partner locali, nazionali e internazionali. Presente anche Luisa Bianco, una delle referenti a livello nazionale di UNHCR per Unicore.
Apollo Pach ha conseguito la laurea magistrale in Economics and Data Analysis, perfettamente in corso, il 4 ottobre 2025, diventando così il primo studente Unicore dell’Ateneo veronese a raggiungere questo traguardo. Nel settembre 2025 ha anche superato con successo la selezione per una delle tre borse di dottorato in Economia e Finanza, iniziando ufficialmente il proprio percorso come dottorando.
Ma la storia di Apollo non si esaurisce con la sua eccellente carriera accademica. Fin dai primi mesi in città, si è distinto per la capacità – rara e preziosa – di cogliere ogni opportunità formativa, culturale e comunitaria offerta dal territorio: visite ai musei grazie alle tessere dedicate, partecipazione alle Giornate FAI, attività di scoperta della città e della sua storia. Un approccio proattivo non scontato, che rappresenta uno degli elementi più significativi del suo percorso.
Pur avendo beneficiato del sostegno della rete di partner del progetto Unicore – un supporto che spazia dall’assistenza burocratica all’alloggio, fino al tutoraggio linguistico e all’inserimento sociale – ciò che più colpisce in Apollo non è tanto quanto abbia ricevuto, ma quanto abbia restituito. Ha dato il suo supporto alle referenti dei progetti di accoglienza, con feedback costanti, suggerimenti concreti e partecipazione attiva alle iniziative di divulgazione delle progettualità di accoglienza. È stato tutor per il gruppo degli studenti rifugiati iscritti all’Ateneo, diventando un punto di riferimento per chi, come lui, affrontava un percorso di studio lontano da casa. Ha inoltre collaborato con i partener della rete locale, svolgendo il suo tirocinio curricolare nel Community Center di Verona, contribuendo in modo significativo all’elaborazione dei dati per il report annuale.
La sua presenza, testimoniano le referenti del progetto, ha generato legami, collaborazioni, fiducia: qualità che fanno di lui un esempio di come l’accoglienza possa tradursi in una vera costruzione di comunità.
La celebrazione dell’11 dicembre si inserisce nel quadro più ampio delle iniziative per l’accoglienza della Cooperazione internazionale allo sviluppo, di cui l’Università di Verona può oggi presentare un panorama articolato e in costante crescita. Attualmente l’Ateneo accoglie, oltre ad Apollo Pach, 2 studentesse delle edizioni Unicore 6.0 e 7.0, 2 studenti del progetto Crui–Iupals (Italian Universities for Palestinian Students), 1 ricercatrice junior Sar (Scholars at Risk), 1 dottorando palestinese vincitore di un progetto SAFE, 18 studenti titolari di protezione internazionale o richiedenti asilo (a.a. 2024/2025) accolti con protocollo MUI (Manifesto università inclusiva).
Il programma Unicore, in particolare, è attivo a Verona dal 2021/2022 e ha coinvolto finora cinque studentesse e studenti di diversi Paesi. La laurea di Apollo rappresenta dunque un momento simbolico e concreto insieme: il primo frutto di un lavoro di rete che coinvolge l’ateneo, UNHCR, enti del terzo settore, istituzioni civili e comunità religiose.
Elisa Innocenti



























