Nella cornice dell’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere è stato donato alla città di Verona un nuovo strumento di ricerca. Sebbene l’introduzione di “Emeroteca Veronese 1674 – 2009” dica che la ‘bibliografia’ dei periodici di Verona sia un work in progress, il risultato è importante: ne è uscita un'opera classificata, la prima vera rivisitazione scientifica della stampa periodica veronese, un dono allo studio e allo studioso.
La presentazione. "Emeroteca Veronese" è frutto di un lavoro a quattro mani di Giuseppe Franco Viviani e Giancarlo Volpato nato dalla collaborazione tra gli autori, l’Università degli Studi di Verona, il Dipartimento di discipline storiche, artistiche, archeologiche e geografiche e l’Accademia di Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona. All’Accademia di via Leoncino 6 sono intervenuti in molti per presentare la pubblicazione: il Rettore Alessandro Mazzucco, il direttore del Dipartimento di discipline storiche, artistiche, archeologiche e geografiche Silvino Salgaro, Mario Allegri, ordinario di Storia della letteratura contemporanea alla facoltà di Lettere e Enrico Peruzzi professore di Storia della Filosofia.
Un'opera e la sua dignità scientifica. Il Rettore Alessandro Mazzucco è intervenuto per i saluti e per le congratulazioni agli autori: “Si tratta dell’ennesima collaborazione tra l’Accademia e l’Università, una pubblicazione che riguarda il territorio veronese; sfogliando questa opera si ha un quadro della cultura, dell'evoluzione delle istituzioni cittadine. Questa operazione ha una sua vera dignità scientifica e fa piacere vedere che anche l’Università di Verona è menzionata in questa emeroteca con il suo Univrmagazine, e-magazine che ha priorità di interesse delle informazioni universitarie, ma è un giornale sotto ogni profilo. ”.
Il commento degli autori. "Grazie a chi ci ha presentati, e ha detto cose davvero importanti che apprezzo e che non faccio solo mie, perché io sono la mano sinistra e Franco la mano destra – ha dichiarato Volpato – Non pensavo che trovasse così grande accoglienza l’Emeroteca Veronese, e questa presenza numerosa ci conforta, perché gli studiosi queste cose le apprezzano. Questo è un work in progress, non esistono comunque lavori di questo genere esaustivi, esistono solo lavori fatti bene o fatti male: sarà poi il pubblico a decidere questo. Viviani ha concluso così: “Non posso che essere compiaciuto per gli splendidi aggettivi che sono risuonati qui, grazie a tutti e grazie per aver sottolineato che è ‘utile al prossimo’, perché è quello che più ci sta a cuore e per cui abbiamo lavorato per tanti anni”.
Come è nata l’Emeroteca Veronese. E’ dagli anni Settanta che i due autori hanno in mente questo progetto, che ha visto la luce grazie alla ricerca del materiale da parte del duo Viviani-Volpato e ad un cofinanziamento del Dipartimento di discipline storiche, artistiche, archeologiche e geografiche, della Fondazione Cattolica Assicurazioni e la Regione del Veneto.
I finanziamenti del dipartimento. “A distanza di un anno dalla pubblicazione e presentazione dell’VIII volume della Bibliografia Veronese ho l’onore di presentare i risultati della ricerca dei professori che si aggregano nel dipartimento di cui sono direttore – ha spiegato il direttore di dipartimento Salgaro – non posso che esprimere la mia soddisfazione perché, in periodo di tagli, diventa orgoglio poter collaborare anche finanziariamente, per presentare alla comunità i risultati della ricerca scientifica. Va dato atto al grande impegno profuso in questa ricerca, perché non è facile, ed è un piacere testimoniare la mia presenza in questa sede”.
Un lavoro di faticosa ricerca. Enrico Peruzzi ha percorso la storia delle bibliografie per commentare infine quella presentata all’occasione: “Tali lavori di faticosa ricerca e di rigorosa schedatura, elementi che non sfuggiranno nemmeno al lettore più improvvisato, manifestano il carattere della scientificità sia degli elementi di raccolta che la loro fruibilità. La ricerca degli autori è stata ampia e profonda, si inserisce in quella conoscenza del passato che caratterizza e giustifica le discipline storiche, unico strumento possibile per sottrarre quello che abbiamo realizzato all’imparabile tempo, quel tempo che tutto trascinerebbe con se in un black hole dell’oblio, in cui tutto sarebbe irrecuperabile”.
Emeroteca Veronese è disponibile in formato digitale sul sito dell'Accademia Agricoltura, Scienze e Lettere.