Ormai si sa, l'influenza suina non fa più notizia. Né la fanno le vittime del nuovo virus perchè i medici hanno rassicurato l’opinione pubblica sul fatto che tutte le influenze, anche la più banale tra le stagionali, hanno una percentuale di mortalità. Eppure risale a poco tempo fa la scoperta della mutazione del virus H1N1 che sembrava decretare un punto di non ritorno a partire dal quale non solo il contagio, ma anche la virulenza sarebbero cresciute in maniera esponenziale.
Abbiamo fatto il punto con Ercole Concia, direttore del reparto di Malattie infettive del Policlinico.
Professor Concia, com' è stata affrontata la situazione a Verona?
Nel nostro centro sono state ricoverate circa 40 persone con influenza suina. Per tutte loro le terapie con antivirali si sono rivelate efficaci. Posso rassicurare del fatto che non abbiamo visto persone senza co-morbilità. Tutti i pazienti che si sono rivolti a noi erano asmatici, donne incinta, obesi, cioè soggetti a rischio che dovrebbero sottoporsi al vaccino. La mutazione di un virus altro non è che la normale attività di riproduzione di un microorganismo che tenta di cambiare per assicurarsi la sopravvivenza. Virus come l'Hiv ogni giorno risproduce migliaia e migliaia di copie e lo fa per assicurarsi la sopravvivenza rendendosi più forte e contagioso. Spesso queste repliche non vanno a buon fine e le mutazioni vengono perse. I due casi di Roma in cui la mutazione non è andata persa hanno comunque evidenziato che il virus non ha aumentato la sua capacità di contagio, nè la sua virulenza. Siamo tranquilli perchè l'H1N1 risponde comunque bene alle terapie farmacologiche.
Il vaccino è ancora efficace contro queste mutazioni?
I test hanno confermato l'efficacia del vaccino. Il problema della vaccinazione non riguarda la sua efficacia, testata come quella di ogni vaccino per 6 mesi, quanto il fatto che il numero delle persone vaccinate è decisamente troppo basso perchè esso possa essere efficace. La vaccinazione è, infatti, una medicina di popolazione e funziona solo se la percentuale di chi vi si si sottopone tra la popolazione è consistente. Ad oggi dei 3.300 soggetti socialmente utili e a rischio che avremmo dovuto vaccinare a Verona si sono presentati solo in 700. Dico, con grande rammarico, che il numero è disastroso.
Perchè questo insuccesso?
Hanno giocato a sfavore della vaccinazione la carenza di un'informazione corretta, le difficoltà di gestire al meglio una situazione di crisi da parte del ministero della Sanità e una categoria, quella di medici e paramedici, che avrebbe dovuto dare il buon esempio. Io mi sono vaccinato e l'ho fatto in scienza e coscienza, senza preoccupazioni.
Molti dei contrari al vaccino lo definiscono pericoloso. E’ vero che contiene mercurio?
Il mercurio è uno stabilizzante come tanti altri che si trovano all'interno dei vaccini più comuni. Inoltre il vaccino che è arivato a Verona è in confezioni singole e, quindi, senza mercurio. Purtroppo gli elementi positivi di questa campagna di vaccinazioni sono passati con grande difficoltà. Sarebbe interessante e utile raccogliere i dati dei casi in cui il vaccino ha generato effetti collaterali visto che ad oggi non sono state registrate situazioni di questo tipo.