Massimo Piattelli Palmarini, professore di Scienze Cognitive dell’Università dell’Arizona, inaugurerà l’anno accademico 2009/2010 dell’Università di Verona. La cerimonia si terrà giovedì 28 gennaio alle 11 nell’aula magna del Polo Zanotto alla presenza del Rettore Alessandro Mazzucco, dei rappresentanti delle istituzioni, del corpo accademico, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti e siglerà l’avvio del 27esimo anno accademico dell’ateneo scaligero.
L’inaugurazione riveste un significato di particolare interesse sia per quanto riguarda la governance dell’ateneo e le strategie d’intervento che saranno esplicitate nella relazione del Rettore, sia per il particolare prestigio del professor Piattelli Palmarini, scienziato, editorialista e divulgatore di fama internazionale che terrà una lectio magistralis sul tema “Verso una fisica della mente”.
Fondatore del Dipartimento di Scienze Cognitive dell'Istituto San Raffaele di Milano, Piattelli Palmarini oggi è professore ordinario all’Università dell’Arizona ed è uno dei massimi esperti mondiali nel campo delle Scienze cognitive. Le scienze cognitive comprendono tutte quelle discipline che hanno come oggetto di studio l’insieme delle funzioni che consentono ad un sistema pensante, naturale o artificiale, di raccogliere ed elaborare le informazioni. Sono coinvolte diverse aree di ricerca che, pur operando in campi differenti, coniugano i risultati delle loro indagini al fine comune di chiarire il funzionamento delle varie facoltà di un sistema pensante, in particolare l’attenzione, la percezione, la memoria, l’apprendimento, l’intelligenza, il linguaggio, il ragionamento. Si tratta della neurofisiologia, della neuroscienza cognitiva, della psicologia, dell' intelligenza artificiale, della linguistica e della filosofia della mente, materie che vanno a toccare i confini dell'antropologia, della genetica, dell'etologia, dell'economia e persino dell'arte. Ciò che qualifica principalmente le scienze cognitive è il loro costituirsi attraverso una multidisciplinarietà che cerca di mettere a fuoco una visione della mente il più valida possibile. “Il fisico americano e premio Nobel Steven Weinberg, una delle più brillanti menti scientifiche del nostro tempo, ha scritto: abbiamo costruito modelli matematici astratti dell’universo, ai quali, almeno noi fisici, attribuiamo un più alto grado di realtà di quello che attribuiamo al mondo ordinario delle sensazioni – spiega Piattelli Palmarini -. Intendo prendere le mosse da questa sua considerazione, intendendo per fisica (in un senso piuttosto lato) questo livello di astrazione e la scoperta di alcuni princìpi universali, per mostrare che, anche nello studio del funzionamento della mente, alcuni modelli astratti di questo genere stanno emergendo. I tre esempi che esamineremo nella lectio magitralis sono la stima soggettiva del grado di somiglianza tra oggetti o eventi, la stima soggettiva delle probabilità e alcune costanti fondamentali nel linguaggio, dalla morfologia alla sintassi e forse un po’ oltre (il discorso)”. La partecipazione è libera e aperta a tutti gli interessati.
Il curriculum di Massimo Piattelli Palmarini. Massimo Piattelli Palmarini, professore di Scienze cognitive all’Università dell’Arizona, dopo la laurea in fisica all’Università di Roma conseguita nel 1968, ha svolto attività di docenza e di ricerca in varie e prestigiose istituzioni italiane e straniere, tra cui l’Istituto Pasteur di Parigi, il Centre de Royaumont pour une Science de l’Homme, fondato dal premio Nobel per la Medicina Jacques Monod, e del quale è stato direttore dal 1974 al 1979, il Massachusetts Institute of Technology, l’Università Harvard e l’Università “Vita e Salute S. Raffaele” di Milano. E’ membro di numerose società scientifiche internazionali e fa parte del comitato di redazione di alcune tra le più importanti riviste di scienze cognitive: “Behavioral and Brain Sciences”, “Cognition”, “Biolinguistics” e “Trends inCognitive Sciences”. La sua iniziale formazione di fisico si è successivamente estesa alla genetica e allo studio della mente: grazie a una tale ampiezza di competenze, la sua ricerca ha potuto caratterizzarsi nella direzione del superamento della tradizionale opposizione tra “scienze dell’uomo” e “scienze della natura”. In particolare, soprattutto negli anni più recenti, ha esaminato il rapporto tra strutture biologiche e strutture mentali, con una particolare attenzione ai problemi dell’origine e dell’acquisizione del linguaggio umano. In una prospettiva di dialogo interdisciplinare si collocano alcune delle sue imprese scientifiche più significative, come l’organizzazione, nel 1975 al Centro di Royaumont, dell’incontro-dibattito tra Jean Piaget e Noam Chomsky, i cui atti, apparsi originariamente in francese, sono stati poi tradotti in inglese e in varie altre lingue. Tra i molti altri volumi ed articoli di cui è autore: il best-seller La voglia di studiare, uscito per la prima volta nel 1991 e arrivato all’undicesima ristampa, nonché tradotto in tedesco, spagnolo e portoghese; e il Ritrattino di Kant ad uso di mio figlio (1994), insignito nel 1996 del Premio Tevere.