L’Università di Verona è riconosciuta tra i migliori e più efficaci atenei d’Italia in tema di occupazione post lauream. Nel panorama generale che presenta una situazione quest’anno preoccupante per il sensibile aumento della disoccupazione rispetto all’anno passato, l’indagine di Almalaurea, presentata ieri a Roma, ha dimostrato che 66 neolaureati su 100 all’ateneo di Verona lavorano ad un anno dalla laurea. Un dato ben più alto della media nazionale che si attesta sul 46%.
Il commento del Prorettore Bettina Campedelli. “In un quadro di incertezza economica, l’Università di Verona sta rispondendo bene – spiega il Prorettore Bettina Campedelli – il trend dell’inserimento dei nostri studenti nel mondo del lavoro è sempre positivo; come confermato da questa indagine, più della metà dei nostri neolaureati trova lavoro ad un anno dal conseguimento del titolo. Questo è da attribuire, da una parte al tessuto imprenditoriale veronese che sta rispondendo in modo positivo alla crisi e, dall’altra, all’efficiente servizio di placement universitario che permette agli studenti di entrare nel mondo del lavoro già durante gli studi con gli stage e i tirocini”.
I neolaureati di primo livello di Verona alla prova del lavoro. L’indagine ha coinvolto i 2.517 laureati di primo livello dell’intero anno solare 2008 dell’Ateneo di Verona, intervistati nel 2009, a un anno dalla laurea. Il tasso di risposta è molto elevato: 93%.
Ancora oggi rimane molto complesso stabilire le tendenze del mercato del lavoro basandosi sul collettivo dei laureati di primo livello essenzialmente per due ragioni: manca la possibilità di un’analisi nel medio e lungo periodo; si tratta di giovani che nella maggioranza dei casi continua gli studi. A Verona rimane elevata la quota dei laureati che continuano con la laurea specialistica, ma questa è sensibilmente inferiore alla media nazionale, a vantaggio di una maggiore occupabilità dei laureati di primo livello veronesi.
Chi è occupato: 66%. Lavorano 66 neolaureati su cento, ben più della media nazionale (46%). Tra gli occupati, il 49% è dedito esclusivamente al lavoro, il 17% coniuga la laurea specialistica con il lavoro.
Chi continua gli studi: 41%. Continuano gli studi 41 laureati su cento: il 24,5% è impegnato esclusivamente nella laurea specialistica, mentre, come si è detto, il 17% studia e lavora.
Chi cerca lavoro: 7%. Sette laureati di primo livello su cento – la media nazionale è del 9% – non lavorando e non essendo iscritti alla laurea specialistica, si dichiarano alla ricerca di lavoro.
Il lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo) coinvolge, a un anno dalla laurea, 39 laureati su cento di primo livello di Verona (la media nazionale è del 42,5%).
Il lavoro atipico (contratti a tempo determinato, collaborazioni, ecc.) coinvolge 46 laureati su cento di Verona (la media nazionale è del 40%).
Il guadagno (sintesi tra chi lavora esclusivamente, la maggioranza, e chi studia e lavora) si attesta su valori di poco superiori alla media nazionale: a un anno dalla laurea i laureati di primo livello di Verona guadagnano 1.080 euro contro i 1.020 del complesso dei laureati. Le laureate dell’Ateneo di Verona, viene a livello nazionale, risultano penalizzate: guadagnano 1.057 euro mensili netti contro i 1.138 degli uomini.
I laureati a un anno dalla laurea. L’indagine ha coinvolto i 676 laureati specialistici biennali dell’intero anno solare 2008 dell’Ateneo di Verona, intervistati nel 2009, a un anno dalla laurea. Il tasso di risposta è, anche in questo caso, molto elevato: 93%. A un anno dalla laurea lavora il 67% dei laureati specialistici dell’Università di Verona; un valore superiore alla media nazionale del 57%. Ma c’è anche il 17,5 dei laureati che continua la formazione (è il 18% a livello nazionale). Chi cerca lavoro è il 16% dei laureati specialistici di Verona, contro il 26% del totale laureati. A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per il 34% dei laureati di Verona; la media nazionale è del 38%. Il lavoro atipico coinvolge il 46% dei laureati specialistici veronesi (la media nazionale è del 44%). Il guadagno è di poco inferiore alla media nazionale: 1.099 euro mensili netti contro i 1.115 del complesso dei laureati specialistici. Le laureate dell’Ateneo di Verona, come avviene a livello nazionale, risultano anche in questo caso penalizzate: guadagnano 1.058 euro mensili netti contro i 1.197 degli uomini.
I laureati pre-riforma dell'Ateneo di Verona: cresce l'occupazione a cinque anni dalla laurea. Per capire nel tempo qual è l’inserimento nel mercato del lavoro dei laureati di Verona occorre fare riferimento ancora ai laureati pre-riforma, gli unici che, sebbene rappresentino ormai la “coda” di un sistema universitario in via di esaurimento, consentono un’analisi di medio periodo, data la disponibilità della documentazione anche a cinque anni dalla laurea. L’approfondimento riguarda i 478 laureati pre-riforma di Verona del 2004, intervistati a cinque anni dalla laurea. Chi lavora è l’89%, più della media nazionale dell’82%, mentre 4,5 laureati su cento cercano lavoro (la media nazionale è il 10,4%). In formazione risultano 6,5 laureati di Verona su cento (è il 7,7% nel complesso dei laureati italiani). La stabilità coinvolge il 72% dei laureati di Verona, un valore in linea con la media nazionale. Il lavoro atipico riguarda 25 laureati su cento di Verona contro il 24% del complesso.
Il guadagno mensile netto per i laureati di Verona, a cinque anni dal conseguimento del titolo, è di 1.351 euro; a livello nazionale il reddito è di 1.328 euro.
L'Ufficio Orientamento al lavoro dell'ateneo. Nel 2009 sono stati avviati 1624 stage e 3493 tirocini con 6193 aziende accreditate. L’Ufficio Orientamento al Lavoro offre agli studenti e ai neolaureati la possibilità di effettuare un’esperienza formativa in numerose imprese, enti e studi professionali; propone stage finalizzati al completamento della formazione universitaria dello studente nonché all’orientamento professionale del neolaureato, anche in ambiti internazionali.
L’ateneo offre inoltre la possibilità di effettuare stage in enti ed aziende all’estero, in particolare tramite i programmi promossi dalla Crui in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e le Camere di Commercio Italiane all’estero (programma Crui – Mae; Programma Crui – Assocamerestero), tramite il programma Erasmus Placement ed il programma Leonardo, rivolti rispettivamente a studenti e a laureati, allo scopo di promuovere una formazione culturale e professionale di carattere internazionale.
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