Un viaggio nella beat generation. Cos'è stata? Come ha cambiato la società? E il modo di pensare e di agire? Un incontro fatto di tante parole..ma anche di tanta musica.
L’evento. Il dipartimento di Scienze dell’Educazione – Centro studi interculturali dell’Ateneo, in collaborazione con il liceo scientifico “Niccolò Copernico” presentano la conferenza/concerto di orientamento e formazione “Sound in the word, word in the sound” – la cultura americana nella beat generation. L’incontrò avrà luogo nell’Aula Magna del liceo “Niccolò Copernico” nella giornata di martedì 13 aprile dalle 11 alle 13.30. Ospite sarà Willie Nile, cantante newyorkese considerato l’erede di Bob Dylan, che interverrà con un seminario-concerto. Prenderanno inoltre parte all’evento Paola Dusi, docente dell'ateneo con un intervento sulla “Comunicazione interculturale negli Usa: fenotipi socio-culturali” e Giovanna Da Villa del liceo scientifico “Niccolò Copernico” che parlerà de “La lingua letteraria musicale americana”.
La beat generation. “Beat è il viaggio dantesco, il beat è Cristo, il beat è Ivan, il beat è qualunque uomo, qualunque uomo che rompa il sentiero stabilito per seguire il sentiero destinato”, così ha definito la Beat Generation Gegory Corso, uno dei suoi autori di riferimento. Tra gli altri, Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs e Neal Cassady. Ma cosa significa il nome di questa generazione? Beat come beatitudine, la salvezza ascetica ed estatica dello spiritualismo Zen, ma anche il misticismo indotto dalle droghe più svariate, dall'alcol, dall'incontro carnale e frenetico, dal parlare sviscerando tutto ciò che la mente racchiude. Beat come battuto, sconfitto. La sconfitta inevitabile che viene dalla società, dalle sue costrizioni, dagli schemi imposti ed inattaccabili. Beat come richiamo alla vita libera e alla consapevolezza dell'istante. Beat come ribellione. Beat come battito. Beat come ritmo, quello della musica jazz.
Per informazioni ed iscrizioni: 045.8921284